C.J. McCollum, stella dei Portland Trail Blazers, ha affermato che il basket non è di primaria importanza per lui in questo momento. Il 2020 è stato l’anno non solo della pandemia di Covid-19, ma anche delle rivolte negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd. Infatti le manifestazioni non si sono fermate solo a Minneapolis, dove è avvenuto il tragico episodio, ma in tutti gli USA.
In questa ripresa di stagione non saranno pochi i giocatori che avranno scritto sulla maglia un messaggio sociale. Ed è proprio questo il principale obiettivo di McCollum: riuscire a smuovere veramente la società su certi argomenti. Queste le parole di McCollum rilasciate a David Aldridge di The Athletic:
“Sicuramente giocare a basket è il nostro lavoro. Ovviamente giocherò al meglio quando ricominceremo. Però non dobbiamo scordarci degli altri, dobbiamo proteggere comunque i nostri quartieri, le persone come noi che vengono dai nostri stessi posti ma che non hanno la fortuna di far sentire la loro voce come la nostra. Dobbiamo pensare anche a questo. Alcuni sono attenti alla riforma del sistema carcerario, altri invece sulla riforma della polizia. Per tutti noi la cosa più importante è ovviamente l’educazione.”
Non sono poche le iniziative che sono nate in questi ultimi tempi, da parte sia di alcuni coach e sia di alcuni giocatori. Ma questo non solo nella NBA, anche nelle altre leghe sportive americane come la NFL.
Dal 30 luglio la NBA ripartirà e i Portland Trail Blazers, 9° nella Western Conference prima della sospensione, faranno di tutto per poter raggiungere i playoff. La prima partita di McCollum e del suo team sarà contro i Memphis Grizzlies di Ja Morant.
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