L’annata 2018-2019 dei Toronto Raptors è stata unica e irripetibile. L’arrivo, quasi per sbaglio, di Kawhi Leonard. La presa di coscienza che l’ex Spurs avrebbe abbandonato quasi sicuramente dopo una sola stagione. Giocarsi il tutto per tutto, puntando ad un titolo che sembrava un miraggio e che invece è arrivato davvero.
L’addio, poi effettivamente realizzatosi, di Kawhi sembrava aver definitivamente minato le ambizioni dei Raptors. Troppo importante, troppo pesante la perdita dell’MVP delle Finals, partito in direzione Los Angeles. Toronto invece ha fatto gruppo, si è compattata. Diversi giocatori hanno elevato il loro livello in campo (Siakam su tutti) e così i canadesi sono ancora la mina vagante della Eastern Conference.
Fred VanVleet non ha mai dato peso alle voci che vedevano i Raptors destinati a sprofondare, dopo l’addio di Kawhi:
“Ci ha davvero fatto venire da ridere. Abbiamo riso. Ok, ovviamente abbiamo perso Kawhi e Danny [Green, ndr], che erano una parte molto importante della nostra squadra, ma le voci di chi dubitava erano una cosa a cui non dare importanza. Sapevamo di dover affrontare la stagione, e le persone magari avrebbero capito”
Effettivamente i Raptors hanno giocato, fin qui, una stagione clamorosa. Col terzo record della lega, 46-18, i canadesi erano sulla strada giusta per battere le 58 vittorie della scorsa annata, prima dell’interruzione.
I motivi sono da ricercare nei rendimenti di diversi elementi chiave. Lo stesso VanVleet, insieme a Siakam, Ibaka e Powell, sta tenendo medie da career-high per punti segnati. Lowry è finalmente riuscito a prendere le redini della squadra, mentre giovani come Terence Davis si stanno dimostrando validi giocatori di rotazione.
“Avevano già dubitato di noi, mi era successo nei tre anni qui prima che vincessimo il titolo. Non siamo mai stati rispettati, prima degli ultimi mesi della scorsa stagione. Non siamo abituati a ricevere fiori o pacche sulla spalla, quindi non è una novità per noi”
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Non sono certo come i Cavs post Lebron James, ma senza Leonard e Green non sono certo da titolo. Hanno sfruttato al meglio la partenza di Derozen.
Restano una squadra molto forte, competitiva, in grado di lottare per la finale di conference e a cui basta un'all star di primissimo livello per tornare a lottare per l'anello (Giannis ad es.).
Tutto è possibile e fanno bene a restare carichi e motivati, ma rispetto Milwakee, Lakers, Clippers e secondo me anche Boston hanno decismente qualcosa in meno.