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NBA Playoff Preview: Los Angeles Lakers vs Portland Trail Blazers

Riportiamo per un momento l’orologio indietro. 23 Marzo 2019, i Lakers non raggiungono i Playoff, per LeBron James è la prima volta dopo 13 stagioni consecutive e 8 apparizioni di fila alle Finals, uno dei punti più bassi della sua carriera. Luci e ombre si alternano sulla squadra losangelina e i primi dubbi su LeBron, iniziano a formularsi nelle menti dei tifosi dei Lakers.

Da quel momento in poi, la vita nella Los Angeles della pallacanestro è stata sconvolta da diversi eventi. L’arrivo di Anthony Davis, la rinascita dei Clippers di Leonard e George e la scomparsa di Kobe Bryant. L’incidente avuto dal Mamba, uno dei più grandi simboli della storia dei Lakers, ha colpito e ammutolito un’intera città. E quello Staples Center che lo aveva sempre accolto, ha saputo omaggiarlo nel migliore dei modi proprio al ritorno dei Lakers nel palazzetto, guarda caso, contro Portland, segno che questa sfida era forse già stata decisa dal fato. L’NBA però, non si ferma mai, e in un anno, le prospettive sono state del tutto ribaltate. Un cammino che sembrava destinato a perdersi nelle ombre, potrebbe portare ora alla gloria che solo la vittoria finale può concedere. E i giallo-viola di Los Angeles avranno qualcuno che veglierà su di loro dall’alto, quel giocatore dal sorriso inconfondibile che ha impresso i suoi numeri 24 e 8 nei cuori di un’intera città.

Dopo i cinque anni anni targati Golden State Warriors, l’Ovest vuole assolutamente tornare a fare la voce grossa, e per farlo ha bisogno di un nuovo padrone. Il pensiero che corre nella mente della maggior parte degli addetti ai lavori e dei tifosi, è che LeBron e compagni hanno incontrato al primo turno l’avversaria peggiore possibile. Questo perchè i Trail Blazers hanno già dimostrato di poter fare grandi risultati; e ovviamente si pensa al buzzer beater di Lillard dell’anno scorso, con la mano che manda a casa i Thunder e la cavalcata fino alle Finals in cui Portland si è arresa solo ai Golden State Warriors.

Quest’anno si arriva ai Playoff in uno scenario e in un periodo alquanto insolito, ma che non toglie per nessun motivo il pathos tipico delle partite che contano in NBA.

I Lakers arrivano al primo appuntamento del postseason da primi in classifica, posizione ottenuta con diverse giornate d’anticipo. Questo risultato ha permesso al coach Frank Vogel di far riposare i suoi alfieri, James e Davis in primis, e di inserire gli ultimi arrivati, JR. Smith e Dion Waiters nelle rotazioni di squadra.  I due giocatori sono stati firmati per portare profondità alla panchina date le assenze di Avery Bradley, che ha rifiutato di giocare all’interno della bolla, e di Rajon Rondo per infortunio. La squadra comunque, dopo il fallimento nell’arrivare a una terza stella come Kemba Walker o Kawhi Leonard, è stata costruita in modo molto intelligente. I gialloviola potranno infatti contare sull’ascesa di un Kyle Kuzma sempre più pronto a diventare protagonista e sulla rinascita inaspettata di Dwight Howard, dato per fuori lega da molti nell’ambiente NBA.

Per quanto riguarda i Trail Blazers invece, hanno continuato a costruire la squadra tassello dopo tassello, senza fare grandi colpi, ma aggiustando la squadra con operazioni mirate. Oltre alla conferma dell’ormai iconico duo Lillard-McCollum, operazione non così facile all’apparenza, la vera aggiunta è stata quella di Carmelo Anthony. Per quanto riguarda Melo si potrebbe fare un discorso simile a quello fatto con Howard. Dato per spacciato da molti e con pochissime squadre pronte a offrirgli un contratto, ha trovato a Portland un ambiente e una squadra ottimale per ripartire da zero. E i risultati si sono visti, e ora tutti sono pronti a difendere Melo, alla luce delle giocate messe in campo. Oltre a loro, il coach Terry Stotts può fare affidamento su una batteria di centrali niente male, con Nurkic e Whiteside pronti a darsi il cambio quando necessario per portare forza bruta in campo.

La vera forza della franchigia dell’Oregon è però la passione. Il voler gettare il cuore oltre l’ostacolo e raggiungere il trionfo non attraverso la via più facile, ma quella dura del lavoro e del buon gioco. Lo aveva espresso in anticipo proprio il simbolo della nuova Portland, Damian Lillard, quel bisogno di giocare per la propria gente, di caricarsi i sogni di un intero popolo sulle spalle.

“Credo sia la partita che tutti vogliono vedere, abbiamo già battuto i Lakers ma ovviamente i Playoff cambieranno il loro piano partita. Questa è proprio la sfida che voglio.”

Precedenti Stagionali

Durante gli incontri avuti tra le due squadre in Regular Season, i ragazzi di Vogel sono usciti due volte vincitori dal Moda Center di Portland, perdendo l’ultimo confronto allo Staples Center in Gennaio. Il primo confronto tra le due compagini è arrivato all’inizio di dicembre, con i Lakers sconfitti solo tre volte e con venti vittorie nel bottino, contro i Trail Blazers che avevano mostrato del bel gioco, ma con poca continuità di risultato. Sugli scudi i due violini giallo-viola, James e Davis, capaci di mettere dentro 31 e 39 punti a segno, in una gara che rimane equilibrata fino al termine del primo quarto. Proprio AD, dopo essere andato a segno per 15 punti nella prima frazione, ne fa altri 10, tra cui una tripla, e aumenta il vantaggio dei suoi, che raggiunge il suo massimale nell’ultimo quarto, un netto +27. Vogel mette in campo i panchinari, e la squadra di Los Angeles porta a casa la vittoria.

La seconda sfida viene giocata alla fine dello stesso mese, il 28 dicembre, in cui a risultare decisiva è invece la panchina dei Lakers. Nel primo quarto è Dame Lillard a portarsi i suoi sulle spalle, rispondendo colpo su colpo a LeBron e soprattutto, a un Kyle Kuzma uscente dalla panchina che sarà fondamentale al risultato finale. Il secondo quarto si apre con tre marcature consecutive di Rajon Rondo, che lascia spazio proprio a Kuzma, protagonista del quarto con 11 punti e 3 triple su 4. L’inseguimento di Portland è tutto nelle mani di Whiteside, che ne mette 10 con 4 rimbalzi. La terza frazione di gioco è sfida nella sfida tra Davis e Lillard, con il vantaggio che si assottiglia, mentre nell’ultimo quarto sono inutili le ottime giocate di McCollum e Anthony, che non riescono ad evitare la seconda sconfitta nei confronti diretti.

Per arrivare alla vittoria citata da Lillard, bisogna guardare alla sfida del 31 Gennaio, e ultimo confronto tra le due squadre. I Trail Blazers arrivano nella tana dei Lakers, a Los Angeles, con 22-27 di record e reduci da tre vittorie consecutive. Già dalle prime battute, la squadra di Portland sembra avere le carte in regola per spuntarla e nonostante le pesanti assenze di Nurkic e Anthony, si rinnova già dal primo quarto la sfida tra Lillard e Davis. I due mettono in campo un confronto infuocato, AD va a segno per 18 punti nella prima frazione, ma i Trail Blazers chiudono in vantaggio grazie al backcourt in grande forma. Fino all’inizio del secondo tempo le due avversarie sembrano rallentare i ritmi, la partita è protagonista di parecchi errori individuali, e si va al riposo con un vantaggio di soli due punti per i losangelini. Nel terzo quarto Portland cambia marcia, e Lillard entra in modalità “Dame Time”, il ragazzo nativo di Oakland fa delle giocate impressionanti, segna 6 triple su 7 e 23 punti,per un totale finale di 48, con cui regala ai suoi un vantaggio di 7 punti. Nel finale i ritmi tornano a rallentare, e i Lakers non riescono più ad agguantare il risultato, finendo sconfitti.

Chiavi Tattiche

L’analisi tattica per questa partita è parecchio interessante, in quanto entrambe le squadre hanno cambiato qualche aspetto del loro gioco dopo lo stop forzato causato dal lockdown. Per quanto riguarda la truppa guidata da King James, molto probabilmente coach Vogel, sarà costretto a schierare proprio il Re in posizione di playmaker, almeno fino al rientro di Rondo. Per quanto riguarda le partite giocate nella bolla di Orlando infatti, i Lakers hanno quasi sempre tenuto in campo anche Green e Caldwell-Pope, ma bisogna tenere d’occhio Kuzma, le cui quotazioni sono salite moltissimo, completando la formazione con AD e JaVale McGee in posizioni 4 e 5. La formazione con due lunghi unita alla potenza fisica di LeBron hanno messo in difficoltà parecchie squadre, e Portland potrebbe avere la soluzione in mano proprio attraverso la figura di Carmelo Anthony. Melo infatti, ha cambiato posizione dopo aver ritrovato uno stato di forma invidiabile durante la quarantena, spostandosi nel suo precedente ruolo di ala piccola. Così facendo, Portland ha potuto schierare contemporaneamente Collins e Nurkic, che potrebbero in parte diminuire il mismatch.

Per quanto riguarda le marcature invece, molto probabilmente sarà James a prendersi le maggiori responsabilità su Lillard, mentre è da vedere chi vorrà utilizzare Terry Stotts per limitare lo strapotere di Anthony Davis. Nei precedenti confronti sono stati diversi giocatori a provarci, ma AD ha sempre dominato, mettendo a segno più di 20 punti in tutte le partite. Danny Green e CJ McCollum invece rinnoveranno il loro confronto uno contro uno, e molto probabilmente saranno anche le loro giocate, a cambiare le carte in tavola degli schemi conosciuti.

Molto importanti saranno le due panchine, per i gialloviola dovranno portare punti e gioco soprattutto Caldwell-Pope o Kuzma, a seconda di chi dei due giochi titolare, Waiters, Smith e soprattutto Howard, chiamato al compito di far rifiatare McGee. Portland si ritrova con una panchina molto più corta, con i soli Hezonja, Whiteside e Gary Trent Jr. come alternative di buon livello.

Players to Watch

Impossibile non citare nuovamente le otto apparizioni di fila alle Finals di LeBron James, il Re sa come si fa e come si portano a casa gli anelli, e farà da guida ai suoi compagni di squadra. Fondamentale per questa serie sarà Anthony Davis:  nessun giocatore dei Trail Blazers ha le caratteristiche giuste per limitarlo in difesa, e questa potrebbe essere un punto a sfavore per la franchigia dell’Oregon.

Un errore sarebbe focalizzare tutta l’attenzione sul duo All-Star dei Lakers; nei giallo-viola Kuzma è stato uno dei più in forma, e ha ricevuto il battesimo da LeBron, che ha dichiarato di aver bisogno di lui come terzo violino per portare a casa l’anello. Per questo motivo, salvo sorprese, scenderà titolare in posizione di ala piccola

Per quanto riguarda i Trail Blazers invece, si è ampiamente parlato della formazione e dei suoi uomini titolari, la differenza sarà nella mentalità dei giocatori. Un aiuto in questo caso potrebbe essere portato da Carmelo Anthony, dettaglio aggiunto rispetto alla formazione che l’anno scorso ha sfiorato le Finals. A guidare la squadra ci sarà come sempre e ancora una volta, Damian Lillard, vincitore del premio di MVP della bolla di Orlando e scatenatissimo nell’ultimo periodo, coadiuvato dal fido McCollum. Occhio alla panchina e ad Hassan Whiteside, che ha perso il posto da titolare a favore di un Nurkic in formissima, ma ha giocato e dominato quasi tutto l’anno come centro di Portland.

Pronostico

Come per l’altra squadra di Los Angeles, i Lakers hanno l’obbligo di passare il turno con il roster e le stelle a disposizione, ma dovranno stare attenti a un avversario ostico e che vorrà vendere cara la pelle. Attenzione ad eventuali colpi di scena che potrebbero accendere una serie che si prospetta già incandescente.

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Pubblicato da
Gabriele Russo

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