Primo Piano

NBA Playoff Preview: Milwaukee Bucks vs Orlando Magic

Davide contro Golia. E stavolta Davide ha anche qualche problema fisico. Volendo farla molto più breve del dovuto, si potrebbero riassumere così le premesse di una delle serie meno equilibrate di questo primo turno. Certo, difficile aspettarsi qualcosa di diverso quando a darsi battaglia sono la migliore e la peggiore del lotto, ma in questo caso la differenza di valori in campo sembra essere troppo ampia per poter parlare di un accoppiamento in grado di poter rivelare delle sorprese. Ad ogni modo, chi siamo noi per non analizzare pregi e difetti delle due squadre prima di balzare a (non così) affrettate conclusioni?

Un barlume di speranza in casa Magic arriva dalla condizione tutt’altro che eccezionale mostrata dai Bucks di Mike Budenholzer all’arrivo nella bolla. Dopo aver dominato in lungo e in largo la stagione, Antetokounmpo e soci hanno abbassato un po’ la guardia, vuoi per un pass per la postseason staccato con largo anticipo, vuoi per un po’ di sano turnover che ha permesso ai titolarissimi di tirare il fiato e liberare la mente in vista dei Playoff. In quel di Disneyland, il bottino è stato di tre vittorie e cinque sconfitte, in netta controtendenza rispetto alla marcia trionfale della prima parte di stagione. Nulla di cui preoccuparsi troppo, almeno fin quando il gioco non diventerà troppo duro. La situazione sembra tutt’altro che drammatica, anche alla luce delle difficoltà con cui gli Orlando Magic si presentano ai nastri di partenza di questa postseason.

Pare infatti che i padroni di casa non potranno scendere in campo con l’abito delle grandi occasione per via di una serie di infortuni che rischia di minare definitivamente le già esigue chance di passaggio del turno, ma anche di uno stato di forma non esattamente esaltante. Eppure le cose non stavano andando così male prima dello stop imposto dall’emergenza sanitaria, con i Magic che, reduci da sei vittorie negli ultimi nove incontri, avevano messo nel mirino il settimo posto dei Nets. Alla ripresa del campionato, però, la musica è improvvisamente cambiata. Priva di Bamba, Isaac, Aminu e costretta a fare i conti anche con il caso Terrence Ross, uscito dalla bolla una settimana fa per problemi personali, la truppa di Steve Clifford è riuscita a portarsi a casa le prime due partite disputate nella bolla, prima di incappare in una striscia di cinque sconfitte consecutive e tornare al successo nell’ultimo incontro con i Pelicans. L’esame Bucks si preannuncia piuttosto impegnativo: Vucevic e compagni avranno studiato abbastanza durante le vacanze?

Precedenti stagionali

A giudicare da quanto visto in regular season, la risposta rischia di essere negativa. Il primo incontro tra le due squadre risale all’ormai lontano 2 novembre, quando con un parziale di 31-14 fatto registrare nel secondo quarto i Bucks hanno tracciato un solco incolmabile per i malcapitati Magic, costretti a capitolare per 129-91 anche per via di un non esaltante 37,4% al tiro. Grande prova di Giannis Antetokounmpo, autore di 29 punti, 14 rimbalzi e 6 assist in 30 minuti, con il fratellino Thanasis che ha provato a rubargli la scena con la giocata più spettacolare della partita.

Stesso risultato, ma con un copione un po’ più vivace, nel secondo precedente stagionale, nel corso del quale Orlando si è ritrovata sotto di sei punti a un minuto dalla fine. Nulla da fare comunque per Vucevic e compagni, battuti per 110-101 da un Antetokounmpo in serata e dai 20 punti conditi da 9 rimbalzi e 3 assist fatti registrare da Khris Middleton, validi per la quindicesima vittoria consecutiva di Milwaukee. Inutili, dunque, i 26 punti messi a referto da Evan Fournier. Il 29 dicembre scorso, al Fiserv Forum, i Magic hanno provato a rifarsi nuovamente sotto sfruttando l’assenza di Antetokounmpo, ma il resto della banda è stato comunque più che sufficiente per resistere agli assalti di Orlando, sconfitta per 111-100 con i 17 punti a testa di Ilyasova, Hill e Robin Lopez.

L’ultimo faccia a faccia tra le due squadre risale invece allo scorso 9 febbraio. In quell’occasione, è stato Brook Lopez a fare la voce grossa con i suoi 23 punti e 6 rimbalzi, che hanno dato una grossa mano ai Bucks per completare lo sweep in regular season. Uno dei pochi a salvare la faccia nel 111-95 finale è stato Nikola Vucevic, che ha chiuso con 21 punti, 14 rimbalzi e 6 assist.

Chiavi tattiche

Dovendo analizzare una serie in cui è prevista la presenza di Giannis Antetokounmpo, sentiamo di dover partire con la domanda che sistematicamente frulla nel cervello di ogni allenatore avversario: chi marca The Greek Freak? Sulla carta, Jonathan Isaac avrebbe potuto rappresentare l’opzione più sensata per cercare quantomeno di limitare la verve del candidato al premio di MVP – nonché di Defensive Player of the Year – ma i suoi guai fisici non gli consentiranno di essere dell’incontro. Stesso discorso per Al-Farouq Aminu, firmato la scorsa estate proprio allo scopo di disporre di una maggiore fisicità in vista dello scontro con un colosso come Giannis ma anch’egli rimasto fuori dalla bolla per risolvere i suoi problemi al ginocchio. Stando così le cose, toccherà ad Aaron Gordon prendersi cura di Antetokounmpo, con il due volte quasi-campione della gara delle schiacchiate che sarà chiamato a cercare di limare i 26.3 punti, 15.7 rimbalzi e 7.7 rimbalzi fatti registrare in media nei tre precedenti stagionali contro i Magic.

Come si ferma un treno in corsa?

Impresa tutt’altro che semplice, dato che Gordon rappresenta anche uno degli uomini chiave dell’attacco di Orlando e che, oltretutto, l’ex Wildcats non è certo reduce dalla sua stagione migliore. 14.4 punti, 7.7 rimbalzi e 3.7 assist di media per lui, decisamente troppo pochi per gestire Giannis e pensare al tempo stesso di impensierire la difesa dei Bucks, ma le speranze dei Magic passano necessariamente dal doppio zero. Forzarlo a prendersi qualche tiro dalla lunetta – 63.3% al tiro libero per Antetokounmpo in questa stagione, dato peggiore della carriera – potrebbe essere la soluzione, ma occhio a gestire bene la ripartizione dei falli.

Cosa fare dunque per evitare lo sweep? Anche in questo caso, Steve Clifford se lo sarà già chiesto più volte e sicuramente sarà giunto alle sue conclusioni, ma proveremo comunque a dargli qualche consiglio. La buona notizia è che, rispetto alla squadra schiacciasassi di qualche mese fa, i Bucks sembrano aver accusato l’interruzione e la successiva ripresa del campionato: la squadra di Budenholzer è undicesima sia per Offensive Rating – 111.3 – che per Defensive Rating – 110.5 –, mentre nella prima parte di stagione poteva vantare un eccellente Net Rating di 10.7. Al netto delle già accennate scarse motivazioni di Milwaukee negli ultimi scampoli di regular season, è evidente come la fase difensiva di Giannis e compagni abbia lasciato a desiderare rispetto a quanto era lecito attendersi da un contender conclamata, con le 14 triple concesse in media agli avversari che rappresentano un record negativo per i Bucks.

In questa situazione di gioco, a difesa schierata e pallone ancora non in gioco, il movimento di Brooks è tutto fuorché imprevedibile. Eppure, Connaughton prima si abbatte su Valanciunas, per poi forzare l’uscita sul tiratore, regalando di fatto un gioco da 4 punti ai Grizzlies. Non esattamente la squadra più mortifera dal perimetro.

Il problema, in questo caso, è che ad oggi Orlando non sembra possedere le giuste caratteristiche per poter impensierire Milwaukee: la squadra di coach Clifford è ventiseiesima per percentuale dalla lunga distanza e senza l’apporto di Terrence Ross la situazione è destinata solo a peggiorare. Inoltre, nei quattro precedenti stagionali, la scarsa mira di Vucevic e compagni è costata in media 19.3 punti subiti in transizione, decisamente troppi per poter pensare di sfangarla in una serie da sette partite. Iniziare a segnare potrebbe essere una soluzione, ma il rischio di chiedere troppo in questo caso è dietro l’angolo.

Bisognerà inoltre valutare le condizioni di Markelle Fultz, con l’ex prima scelta assoluta che, dopo una prima parte di stagioni con più luci che ombre, ha accusato qualche problema di natura personale che ha spinto coach Clifford a farlo partire dalla panchina. Staremo a vedere se le cose cambieranno nel corso della serie, ma quel che è certo è che ci sarà bisogno di lui per mettere in ritmo e armare le tre principali bocche da fuoco di casa Magic: Evan Fournier, il già citato Aaron Gordon e Nikola Vucevic.

I “Big Three” dei Magic dovranno cercarsi e trovarsi con una certa continuità, altrimenti sarà ben presto notte fonda a Disneyland.

Players to watch

A questo proposito, se dalle parti di Disneyland si vorrà andare oltre le quattro partite, sarà necessario che il centro montenegrino si carichi la squadra sulle spalle in entrambe le metà campo. Con i suoi 19.6 punti e 11 rimbalzi fatti registrare quest’anno, Vucevic è l’unico tra i Magic – insieme forse al solo Gordon – i far saltare il banco. Budenholzer lo sa e con tutta probabilità tenterà di limitare il suo contributo nella metà campo dei Bucks. Dopo tante stagioni a tinte fosche, starà a lui dimostrare una volta per tutte di essere un giocatore di prima fascia in questo secondo anno consecutivo di Playoff sotto la guida di Clifford. In questo senso, riuscire a portare a casa dei risultati positivi potrebbe dare quantomeno lo slancio per affrontare al meglio la prossima stagione.

Per quanto riguarda invece i Bucks, decidiamo di spostare i riflettori sul partner in crime di Giannis, quel Khris Middleton che quest’anno viaggia sui 20.9 punti di media e che nei precedenti con Orlando ha scollinato quota 50% dal campo. Con Giannis a catalizzare le attenzioni della difesa dei Magic ed Eric Bledsoe a imporre il proprio flow al match, l’abilità con e senza palla di Middleton sarà determinante per archiviare la pratica Orlando nel minor tempo possibile.

Pronostico

Se è vero che i Bucks hanno dei punti deboli, Orlando non sembra avere le carte in regola per poterne approfittare. Troppo ampia la differenza in campo, con tecnica, esperienza, talento, atletismo, profondità della panchina e una serie pressoché infinita di altri fattori che sorridono impietosamente a Giannis e ai suoi compagni d’avventura. Forti del fattore campo – se possiamo definirlo così – i Magic sembrano poter confidare solo in una serata storta di Milwaukee al tiro per poter strappare la vittoria della bandiera. Se così non fosse, e le probabilità non sono poi così basse, la squadra di Budenholzer potrebbe già mettere nel mirino le semifinali di Conference e puntare a quelle Finals che mancano dai tempi di Oscar e Kareem. 4-0 Bucks.

Share
Pubblicato da
Federico Ameli

Recent Posts

Bronny James pronto a brillare alla G-League Winter Showcase

Il figlio di LeBron pronto a dimostrare di poter eccellere nella lega di sviluppo

fa 21 ore

NBA, Dennis Schroder si presenta ai Golden State Warriors: “Felice di essere qui”

Il tedesco pronto a rappresentare una soluzione alternativa a Stephen Curry

fa 21 ore

NBA, Kevin Durant critica aspramente le modifiche al format dell’All-Star Game

Le parole della stella di Phoenix sono chiare

fa 21 ore

NBA, Adam Silver riflette sull’uso crescente del tiro da tre punti

Il commissioner vorrebbe correre ai ripari dopo l'utilizzo frequente delle triple

fa 21 ore

NBA Cup 2024, Damian Lillard festeggia il suo primo titolo: “Vincere di squadra è fantastico”

Il play può festeggiare il primo titolo NBA Cup, in attesa di provare a conquistare…

fa 23 ore

I Milwaukee Bucks vincono la NBA Cup 2024 piegando gli Oklahoma City Thunder

I Bucks festeggiano la prima NBA Cup della storia

fa 23 ore