23 agosto 2012. Dalla cameretta di una casa in provincia di Brescia, nasce quello che è ora NBAReligion.com. La storia è molto semplice, forse anche banale, ma tant’è: due fratelli di 23 anni, annoiati e circondati dal caldo estivo decidono di creare il primo sito italiano di riferimento sulla NBA in Italia.
La lacuna è evidente: nessuna testata sportiva online in quel momento storico si occupava di coprire quello che è il campionato di basket più bello al mondo. Solo qualche trafiletto qua e là a ridosso dei soliti eventi annuali più importanti, punto. Se volevi sapere, day-by-day, cosa stesse succedendo dall’altra parte dell’oceano, l’unica cosa che potevi fare era navigare i principali siti americani (NBA.com in lingua originale era una benedizione), sapere dove spulciare (per bene), senza l’aiuto di quello che sono oggi i social network.
Ebbene, partiti con un semplice template su WordPress, qualche piccola esperienza nel content blogging, l’esperimento – ai tempi – si rivelò efficace. Qualche mese più tardi la NBA – non sappiamo ancora come – ci contattò per invitarci ad assistere agli allenamenti dei Boston Celtics, quelli di Rondo, Terry, Pierce e Garnett, a Milano. Esperienza clamorosa. D’altronde c’era da aspettarselo.
In generale, erano gli anni dei primi italiani in NBA, della nascita dei Big Three di Miami, di San Antonio e di Dallas con l’eterno Nowitzki. I Los Angeles Lakers, invece, cominciavano il loro lento declino dopo diversi anni di luce, ma rimaneva pur sempre forte l’ammirazione per Kobe Bryant & co.
Erano gli anni in cui l’algoritmo di Facebook ti permetteva di raggiungere migliaia di persone in un amen, senza dover pensare a come/quanto spendere l’ormai famoso budget adv per distribuire, (quello che facevamo gratis) le principali notizie in italiano sul campionato a stelle e strisce.
Poi sono arrivati i diversi NBA Global Games a Londra e Berlino, i diversi appuntamenti al Madison Square Garden (indimenticabili quelli durante la Linsanity, ndr) e l’ultimo viaggio pre-Coronavirus dello scorso novembre quando riuscimmo ad assistere alla prima di Nick Melli contro Brooklyn, con Zion out per infortunio. Poco male perché il viaggio venne ripagato con una bella visita alla sede della NBPA sulla Fifth Avenue.
23 agosto 2020. Spunta un sorriso. Subito dopo un alone di tristezza. A riguardare indietro abbiamo capito cosa è successo. La passione è sempre il motore che muove ogni spirito. Il 23 agosto coincide incredibilmente con il compleanno di Kobe Bryant. Sono passati 8 anni (!) dalla nascita di NBA Religion. 8 proprio come il numero di maglia di Kobe in gialloviola. Tutto questo non può essere solo frutto del caso.
NBA Religion va avanti, ogni anno con qualche difficoltà in più dovuto al cambiamento dell’ecosistema digitale, ma sempre con la consapevolezza che svegliarsi presto la mattina, fare nottata per fornire una copertura completa, è quello che ci diverte e che vogliamo fare. I numeri, per ora, sono dalla nostra parte: quasi 1 milione di visite ogni mese, quasi 2 milioni di pagine viste ogni mese. Ma, come dicono gli americani, “i numeri sono importanti ma non ti dicono cosa c’è dietro”.
Quello che sappiamo è che tutto quello che facciamo richiede molto sacrificio, ma ci diverte. E ci piace pensare, nel nostro piccolissimo, che ogni cosa fatta è nata sotto una buona stella. La tua. E per noi vale tutto lo sforzo di questo mondo.
Nelle nostre parole non verrai mai dimenticato.
Buon compleanno NBA Religion.
Buon compleanno Kobe.