L’allenatore dei Denver Nuggets, Mike Malone, ha lanciato un messaggio forte alla NBA in merito ai suoi protocolli che impediscono ai coach di poter ospitare la propria famiglia all’interno della bolla di Orlando a differenza di altre categorie di colleghi come giocatori e arbitri. Queste le parole di Malone rilasciate ai giornalisti:
“Vergogna alla NBA. Siamo al giorno 60 qui dentro. I giocatori hanno le loro famiglie qui, ed è giusto così. Gli arbitri possono portare un ospite, il che è fantastico per gli arbitri. Gli allenatori invece… gli allenatori non possono portare nessuno. Dico, ‘vergogna, NBA.'”
“Questa cosa è pazzesca. Mi manca la mia famiglia. E penso di parlare per me, per il mio coaching staff e probabilmente per tutti gli allenatori qui dentro. Sessanta giorni e non avere accesso o non avere il privilegio di far venire la mia famiglia qui, per me, è di natura criminale. E non dovrebbe esserlo. Non dovrebbe esserlo affatto.”
I giocatori hanno anche confessato di aver avuto rimpianti per aver firmato il piano previsto dalla NBA all’interno della bolla di Orlando senza comprendere appieno la portata delle restrizioni, soprattutto per quanto riguarda l’impossibilità temporanea di poter vedere l’intera famiglia o la propria rete di amici. Negli scorsi giorni Jared Dudley aveva parlato così della possibilità di una seconda bolla per la prossima stagione:
“Se facciamo un’altra bolla, non possiamo farcela senza la famiglia. È qualcosa che non può accadere. Non potremo aspettare fino a dopo il primo round dei Playoff. Non avremmo dovuto accettare queste condizioni.”
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