Butler e i Miami Heat si sono dovuti arrendere, cogliendo la prima sconfitta della propria post-season, ad un passo dalla vittoria della serie, con la strada spianata dall’assenza del miglior giocatore della squadra avversaria.
L’infortunio e la conseguente uscita dal campo di Antetokounmpo sembravano aver consegnato agli Heat la vittoria. Invece, nel momento di maggiore difficoltà, i Bucks hanno saputo reagire. Gran parte del merito della vittoria è da dare a Khris Middleton. Autore di 36 punti, di cui 21 nel solo terzo quarto, Middleton è stato un problema che Miami non ha saputo risolvere.
Lo stesso Butler, nel post-partita, ha voluto redarguire sé stesso e i propri compagni per l’atteggiamento errato:
“Penso che ci siamo un po’ rilassati. Abbiamo smesso di giocare nella maniera giusta, abbiamo smesso di difendere. Non abbiamo più seguito i nostri princìpi difensivi. Non riuscivamo più a lottare sulle palle vaganti, venivamo sovrastati a rimbalzo, è andato tutto male”
Una seria e forse troppo severa auto-critica quella messa in atto da Butler. Miami si è arresa solo all’overtime ed è andata molto vicina a vincere. È altrettanto vero che gli Heat non sono stati quelli delle partite precedenti. Milwaukee ha infatti tirato con quasi il 50% dal campo, segnando 118 punti, il massimo subito dagli Heat in questa post-season.
Jae Crowder ha fatto eco al proprio compagno di squadra:
“Non avevamo la mentalità giusta per vincere la partita. Non so se l’uscita di Giannis sia stata un fattore determinante, ma noi non avevamo più la stessa mentalità”
L’appuntamento per Gara 5 è fissato per martedì notte. Gli Heat avranno l’occasione, ancora una volta, di raggiungere le Eastern Conference Finals. Traguardo che manca dall’annata 2013-2014, l’ultima dei Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh.
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