Los Angeles Clippers 96-85 Denver Nuggets (Clippers avanti 3-1)
Sempre inscalfibile, imperturbabile, una mente proiettata verso un solo obiettivo: quello della vittoria. È così che si potrebbe riassumere la carriera NBA di Kawhi Leonard, che in Gara 4 regala un’altra, l’ennesima, prova da campione. 30 punti, 11 rimbalzi e 9 assist, leader della squadra nelle principali categorie. E l’ultimo minuto lo passa in panchina, senza cercare di trovare la decima assistenza per arrivare alla tripla doppia. Non gli importa delle statistiche, l’unica cosa che conta realmente è vincere.
Con un Kawhi Leonard così, i Clippers possono dormire sonni tranquilli. Nel secondo quarto i ragazzi di Doc Rivers erano arrivati addirittura ad avere 18 punti di vantaggio e sembravano poter arrivare al traguardo col pilota automatico:
Niente da fare: Denver non ci sta a recitare la parte della vittima e ritorna in partita, impattando a quota 48 punti nel terzo quarto. LA decide allora di rimettere in chiaro le cose e firma un parziale da 21-5, che funge anche da garanzia per gli ultimi tentativi di rimonta dei Nuggets, messi “a cuccia” dalla difesa dei Clippers.
Ed è proprio grazie alla difesa che la vittoria arriva. I Nuggets vengono tenuti sotto il 40% dal campo e forzati a 3 violazioni del cronometro di tiro, senza riuscire a guidare mai la partita. Gran merito dell’arcigna difesa è da dare a Paul George, fondamentale nel contenere Jamal Murray a 18 punti per un pessimo 6/15 dal campo.