Walter Ray Allen ha avuto la possibilità di impreziosire con il proprio talento due delle compagini più forti dell’ultimo ventennio. Campione NBA con i Boston Celtics da titolare assoluto nel 2008 e da sesto uomo all’occorrenza con i Miami Heat nel 2013, “He Got Game” ha avuto occasione di riflettere sulle caratteristiche specifiche di quelle franchigie vincenti, evidenziando i rispettivi punti forti e le discrepanze più marcate:
“Sono onorato di aver fatto parte di quelle squadre. A livello di talento, possono essere considerate paritarie. Le differenze sostanziali riguardano piuttosto l’esperienza e la profondità del roster. A Miami eravamo praticamente tutti veterani, dal primo dei titolari all’ultima riserva. Ciò si rivela essere un vantaggio a patto che l’allenatore chiarisca sin da subito il ruolo di ciascuno, per evitare malcontenti interni, ed i giocatori abbiano il buon senso di accettare ruoli minoritari. Spoelstra ha fatto proprio questo, sapendo di poter contare su uomini esperti ed intelligenti. Shane Battier, Mike Miller, James Jones occupavano spesso lo stesso ruolo in campo, ma venivano fatti ruotare con grande saggezza. A Boston, cinque anni prima, era l’esatto opposto. Escludendo KG, Pierce, PJ Brown e Sam Cassell, gli altri erano tutti ragazzi giovani. Glen Davis era un rookie, Rajon Rondo era al secondo anno nella lega, Scalabrine e Tony Allen non avevano mai giocato a quei livelli prima del 2008.”
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