Houston Rockets 96 – 119 Los Angeles Lakers
Dopo essere anche riusciti a portarsi a casa la prima gara della serie, i Rockets salutano questi Playoff 2020 con una prestazione non esattamente da incorniciare, che fa da perfetto seguito a tre nette sconfitte incassate nel giro di pochi giorni. Demerito di giocatori e staff tecnico, ma certamente anche merito di questi Lakers, capaci di riprendersi da una fallimentare Gara-1 e di imporre la propria superiorità tecnica nei successivi quattro incontri, quelli che hanno sancito il passaggio alle tanto attese Finali di Conference, appuntamento a cui i gialloviola mancavano ormai da dieci anni – mai così tanti nella storia della franchigia.
Settimana da dimenticare per i Rockets, con l’assenza forzata di Daniel House causa violazione del protocollo anti-contagio che non ha di certo contribuito a migliorare una situazione apparsa già ampiamente compromessa. Che i ragazzi di coach D’Antoni non siano scesi in campo con il coltello tra i denti si è reso già piuttosto evidente a fine primo quarto, quando LeBron e soci erano già in vantaggio per 35-20. Nonostante una timida reazione nel secondo periodo, nel corso del quale i Rockets sono riusciti a riportarsi sul -7 grazie a un parziale di 17-2 e a qualche palla persa di troppo da parte dei losangelini, i Lakers non si sono scomposti e hanno continuato a macinare gioco, riuscendo comunque a chiudere il primo tempo in doppia cifra di vantaggio (62-51).
Con il risultato ancora in equilibrio, Houston ha avuto la colpa di tirare i remi in barca con eccessivo anticipo, incassando una vera e propria mareggiata che ha fatto sì che a dodici minuti dalla fine il punteggio si assestasse su un 95-69 che sapeva già di sentenza per i Rockets. Ufficialità che è poi puntualmente arrivata dopo un ultimo quarto senza storia, con i Lakers che fanno un altro passo avanti verso il traguardo finale e i texani chiamati invece a qualche importante riflessione sul futuro di giocatori e coaching staff.
29 punti, 11 rimbalzi e 7 assist per un sontuoso LeBron James, coadiuvato da Kyle Kuzma e dai suoi 17 punti in uscita dalla panchina. Doppia doppia da 13 punti e 11 rimbalzi per Anthony Davis, mentre dall’altra parte l’unico a salvare la faccia è James Harden con i suoi 30 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, dato che Russell Westbrook si segnala più per il litigio con il fratello di Rondo – prontamente allontanato dalla sicurezza – che per la prestazione offerta sul parquet – solo 10 punti e 6 assist per lui.