Los Angeles Lakers 114-108 Denver Nuggets (Lakers avanti 3-1 nella serie)
Manca solamente una vittoria ai Los Angeles Lakers per approdare alle NBA Finals. Dopo dieci stagioni d’assenza, tra tanking e progetti di rinascita, i gialloviola vedono l’obiettivo a portata di mano e sabato notte faranno di tutto per ottenere la quarta vittoria nella serie. I Nuggets, invece, si troveranno sull’orlo dell’eliminazione per la settima volta all’interno della bolla. Riusciranno a rimontare l’ennesimo 3-1 di svantaggio?
L’inizio di partita è tutto di Anthony Davis. Dopo l’autocritica per i soli 2 rimbalzi presi in Gara 3, AD parte da subito in maniera molto aggressiva: i primi 10 punti dei Lakers portano tutti la sua firma, tra virate spalle a canestro, tiri da fermo e stepback jumper. Davis inizia la sua partita con un precisissimo 6 su 6 dal campo, coadiuvato da un ottimo Dwight Howard:
La mossa di inserire Howard da titolare sortisce gli effetti sperati. Jokic è limitato con successo e costretto a fare i conti con i falli e in difesa si fa strappare un paio di rimbalzi dalla testa. Denver è obbligata praticamente da subito a inseguire. Col serbo in una serata no, tocca ovviamente a Jamal Murray evitare la fuga dei Lakers. Il numero 27 inizia con un grande 7/8 al tiro la sua Gara 4 e, nel secondo quarto, regala questo clamoroso canestro, probabilmente il più bello della partita. Anche grazie a questi due punti, i Nuggets non perdono troppo terreno e vanno a riposo sotto solamente 60-55:
Il terzo quarto segue la stessa solfa dei due precedenti, tranne nei protagonisti. A prendersi la scena sono, un po’ a sorpresa, i giocatori di contorno. I Lakers trovano infatti in Kentavious Caldwell-Pope e in Rajon Rondo un grande apporto alla causa: tra schiacciate e canestri d’antologia, i due contribuiscono a tenere davanti la squadra. LA tocca anche il +10 sull’85-75 ma a fine periodo rischia di buttare tutto via. Denver chiude infatti il terzo quarto sulle ali di un parziale da 11-4, grazie anche alle due triple di Michael Porter Jr. La partita è riaperta: si entra nell’ultimo periodo sull’87-84 per i gialloviola.
L’ultimo quarto vede i Nuggets provare a rientrare in partita con tutte le loro forze. Denver infatti si ritrova a dover rispondere colpo su colpo alle giocate di un ispiratissimo Anthony Davis, che fa prendere qualche spavento ai tifosi per una storta. Il problema fisico non impedisce però a AD di essere, ancora una volta, un fattore determinante. I Nuggets rispondono con l’unico uomo ispirato della serata, Murray: punti su una gamba, tirando fuori equilibrio con una mano e basta. Solo una discreta dose di hero ball del 27 impedisce a Denver di crollare.
Ma nell’equilibrio portato dalle giocate delle due stelle, spunta ancora una volta la variabile Rondo che scombina le carte in tavola e fa pendere la bilancia dal lato gialloviola. Tra assist per Davis e LeBron e rimbalzi offensivi davvero super, ha sempre Rajone lui. Vincente è anche la mossa di James di occuparsi di Murray in difesa negli ultimi minuti.
I Lakers riescono quindi a portare a casa la terza vittoria nella serie. Decisiva la battaglia nei second-chance points dove LA, grazie anche a 12 rimbalzi offensivi, surclassa Denver per 25-6. Già nella preview avevamo analizzato questa vantaggio vicino al ferro, che rischiava di favorire di molto i Lakers. Forti della doppia-doppia da 12 punti e 11 rimbalzi di Howard, i gialloviola sono trascinati soprattutto dai 60 punti di LeBron e AD (26 e 34). Denver può contare solo su Murray, che segna 32 punti e regala 8 assist, ma non trova Jokic limitato a 16 punti.