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NBA Finals Preview: Los Angeles Lakers vs Miami Heat

Dopo un anno travagliato per la lega NBA, si è finalmente giunti al capitolo più importante della stagione, le Finals NBA. La pandemia da Coronavirus e le proteste avvenute dopo le tragedie accorse negli Stati Uniti avevano messo in serio dubbio la possibilità di giocare fino a questo punto della stagione, ma l’NBA e la lega giocatori hanno fatto di tutto, pur di terminare questa stagione.

Date queste premesse, entrambe le possibili avversarie dei Lakers avrebbero regalato a queste Finali un certo romanticismo, che non si vedeva da un bel po’ nella serie più importante dell’anno. Da cinque anni a questa parte infatti, l’Ovest aveva nei Golden State Warriors il suo unico padrone, e molti fan erano certi dall’inizio dell’anno di trovare la banda di Curry a contendere il titolo.

L’approdo del Re nella città degli Angeli e l’assenza degli Warriors hanno aperto invece scenari del tutto nuovi. Come già anticipato, entrambe le sfide, per i nomi coinvolti, hanno il sapore di grande classico. I Los Angeles Lakers tornano dopo 10 anni a giocarsi il titolo, nell’anno in cui uno dei suoi più grandi simboli, Kobe Bryant, ci ha lasciato, e avrebbero potuto giocare la serie contro i rivali di sempre, i Boston Celtics.

Lakers contro Celtics, 10 anni dopo la vittoria di Bryant sui biancoverdi, e il dovere dei losangelini di vincere ancora e dedicare la vittoria proprio al Mamba.

Continuando ad andare a ritroso però, 10 anni fa è avvenuto anche uno degli eventi più importanti dell’intera storia sportva. Un 25enne LeBron James annunciava infatti la sua decisione di portare il suo talento a South Beach, andando a formare un trio stellare ai Miami Heat con Wade e Bosh.

Ed ecco come a 10 anni di distanza, LeBron torna a giocare contro la seconda città che lo ha adottato e lo ha reso grande dopo Cleveland, una città che lo ha sempre amato e gli ha riservato tutti i tributi dovuti.

 

Los Angeles Lakers contro Miami Heat è anche una sfida generazionale, un conflitto di idee e filosofie di gioco. La banda guidata da Frank Vogel è costituita per lo più da giocatori esperti, che hanno già conquistato un anello o ci sono andati molto vicino, come Rondo e Howard. La componente giovane della squadra è stata spedita a New Orleans in cambio dei servigi di Anthony Davis, giocatore fondamentale per gli equilibri della squadra, capace di diventare un autentico trascinatore, e consentire a LeBron di rifiatare nei momenti clou delle partite.

Dall’altra parte gli Heat sono i più classici outsiders, formati da giocatori giovani o addirittura giovanissimi, affamati di vittorie e alla prima grande occasione di mettere le mani sul titolo. Guidati da Jimmy Butler, uno che mai si sarebbe aspettato di arrivare così presto al grande traguardo, dopo la firma per gli Heat nella scorsa free agency, la squadra potrà contare sulla freschezza di Adebayo e Herro, e sull’aiuto di qualche veterano come Dragic e soprattutto Iguodala, vincitore di un MVP delle Finals con i Warriors: l’unico a sapere come vincere un anello e battere il Re.

Precedenti stagionali

Le due squadre si sono affrontate solamente due volte nel corso della regular season e in entrambe le occasioni sono stati i Lakers a spuntarla. Il primo confronto è avvenuto in data 8 Novembre, all’inizio della stagione, con le due compagini in record più che positivo. Le maggiori differenze vanno notate nel roster degli Heat, che ha subito diversi cambiamenti durante tutta l’annata.

Infatti nella partita giocata e persa per 95-80, gli Heat schieravano un quintetto formato da Butler, Adebayo, Robinson, Nunn e Meyers Leonard. Sia Leonard che il rookie Kendrick Nunn, dopo un’ottima partenza in Regular Season, hanno poi perso il posto. Se a gennaio, Miami si è rinforzata riunendo al suo compagno di college Jimmy Butler, l’ala grande Jae Crowder, la nuova leva Nunn ha avuto un calo di rendimento dalla ripartenza in poi.

Non si conoscono i motivi per cui il giovane abbia lasciato la bolla nel mese di Luglio, ma ciò gli ha fatto perdere il posto di titolare a vantaggio del veterano Goran Dragic, che ha invece offerto prestazioni sempre più convincenti, dimostrando di poter giocare e convincere in quella posizione.

Durante la prima gara, i Lakers non hanno sofferto più di tanto gli avversari, facendo valere lo strapotere fisico della coppia formata da Anthony Davis e LeBron James, autori di 25 e 26 punti. Le loro ottime prestazioni sono state una costante spina nel fianco nel corso dei due incontri, con la difesa degli Heat in evidente difficoltà. Anche questa potrebbe essere una chiave di lettura in vista delle Finals.

Il secondo match tra le due compagini arriva un mese dopo, all’AmericanAirlines Arena di Miami, in Florida. I gialloviola di Los Angeles arrivano nella tana degli avversari consapevoli delle proprie forze, con il record di 23-3 che li ha visti perdere solo contro Clippers, Raptors e Mavericks. I quintetti iniziali sono i medesimi per entrambe le squadre, e la sfida è piuttosto equilibrata, con i Lakers che sembrano soffrire soprattutto nel secondo quarto.

Se i ragazzi di Spoelstra hanno potuto contare su un buon apporto dalla panchina, la stessa cosa non si può dire per LeBron e compagni, che invece hanno avuto come loro punto debole proprio la mancanza di alternative. Ancora una volta a liberare la squadra dai problemi è stato Anthony Davis, che ha deciso la sfida con 33 punti e 10 rimbalzi.

Chiavi tattiche

Come evidenziato dal coach dei Celtics appena eliminati Brad Stevens, una grande caratteristica del gruppo Heat è sicuramente la fisicità. Il quintetto che Spoelstra ha messo in campo nell’ultima serie contro Boston ha dimostrato inoltre di poter contare su tutti i suoi giocatori, coprendo bene tutto il campo, e dando pochi riferimenti in attacco.

Entrambe le squadre corrono molto in campo, con la differenza che i Lakers hanno dimostrato di dover fare molto più affidamento sui suoi due alfieri, AD e James, più di quanto non faccia Miami.

Abbiamo visto come la chiave di volta nelle ultime partite per Miami sia stato il ruolo fondamentale di Bam Adebayo. Il centro degli Heat, con il suo atletismo, ha già dimostrato di  trovarsi molto in vantaggio contro centri poco mobili, e nelle precedenti sfide, Frank Vogel ha dovuto spesso ricorrere a Davis per coprire le lacune di Howard e McGee.

Bam si libera con un paio di finte del povero e impotente McGee

Il problema maggiore per Adebayo in questa serie sarà sicuramente il numero 3 dei Lakers, Anthony Davis. Sembra passata un’eternità dai due match di regular season, ma in entrambe le occasioni, “The Brow” ha dimostrato di poter fare il bello e il cattivo tempo non soffrendo Adebayo, anzi, imponendosi più volte dal punto di vista fisico e realizzativo. Bam potrebbe dividersi i compiti con Crowder, incognita nella sfida che andrà a sostituire l’ormai accantonato Meyers Leonard, non dimenticando le ottime qualità da tiratore di Davis.

AD è arrivato ad un soffio dall’essere Difensore dell’Anno

D’altro canto, gli Heat hanno potuto contare per l’intera serie su un ‘discreto’ parco di tiratori, capaci di mettere a segno punti importanti nei momenti decisivi della gara. Spoelstra conterà molto sull’abilità sul perimetro e sulla capacità di saper ruotare e trovare spaziature di Goran Dragic, Tyler Herro e Duncan Robinson.

Herro ha dimostrato anche una buonissima alchimia con i compagni

Dall’inizio dei Playoff, a sorprendere di più è stato proprio il giovane tiratore del Kentucky, Herro, che ha inanellato una serie di ottime prestazioni, compresa quella in Gara 4, in cui ha messo a segno 37 punti contro i Celtics. A Jimmy Butler invece andrà il compito di essere il fulcro della squadra, cui verrà consegnata la palla nei momenti giusti, caratteristica fondamentale per una squadra che sa correre molto ed essere letale in transizione.

In questa serie però, più di ogni altra cosa, Butler dovrà tirare fuori le sue migliori qualità da difensore, e provare a tenere fuori dai giochi l’altro grande avversario oltre AD: LeBron James. Etichettato proprio dalla stella degli Heat come il maggiore ostacolo tra loro e il sogno vittoria, sarà interessante vedere come Miami difenderà sul suo ex giocatore. Allo stesso modo, LeBron sarà l’elemento centrale al gioco dei Lakers. Anche nell’ultima partita della serie contro i Nuggets, sono stati lasciati a lui i possessi decisivi, consci del fatto che James può essere letale in ogni modo: penetrazioni a canestro, tiri da tre e passaggi fondamentali, sono tra le migliori caratteristiche del Re.

Nei due incontri, una delle strategie più utilizzate dai Lakers è stata quella di far giocare molti possessi a James per stancare Butler, e dargli meno possibilità di risultare brillante in un’eventuale difesa uno contro uno. Oppure quella di fintare un duello personale tra i due, per poi scaricare palla su un tiratore capace di essere efficace da dietro l’arco.

Ecco il blocco su Butler che lascia libero James di entrare a canestro

L’arma principale in mano a coach Spoelstra per cercare di contenere il dominio fisico e tecnico di LeBron James sarà comunque la difesa a zona. Miami è stata abilissima nello sfruttare la sua zona 2-3 per avere la meglio sui Celtics, perennemente scontratisi contro l’impossibilità di trovare vie facili per il ferro.
I Lakers fanno molto affidamento sui pick ‘n roll guidati da LeBron e potrebbero avere diverse difficoltà nel trovare punti al ferro, vista la rapidità e la mobilità degli esterni (come Crowder e Butler) lasciati alti da Spoelstra. Fondamentale sarà quindi, per i gialloviola, la precisione da dietro l’arco dei tiratori di squadra: Kuzma, Green e Caldwell-Pope dovranno mantenersi su percentuali positive per costringere la difesa avversaria ad una maggiore attenzione sul perimetro, liberando così di conseguenza più spazio in area per James e Davis.

Trovare l’uomo dietro l’arco può intaccare la zona, ma poi le triple devono andare a segno

Players to watch

L’occasione è troppo ghiotta per LeBron: la vittoria di un anello in questa finale potrebbe dare l’ultima grande possibilità a James di dare vita ad una legacy nella terza squadra diversa. Vincere, rifirmare Davis in free agency, e puntare a un eventuale secondo anello di fila. Diventare un giocatore simbolo non per una, né per due, ma addirittura per tre squadre. Se c’è qualcuno che può farcela, è un marziano, un giocatore di un altro livello come LeBron James.

Questa volta non sarà da solo: dopo più di un decennio, una coppia è tornata ad essere inserita nel primo quintetto All-NBA. Anthony Davis è il compagno perfetto per il Re e i due hanno dimostrato un’amicizia profonda anche al di fuori del campo. Assieme a loro, molti giocatori hanno avuto quest’anno la possibilità di redimersi. Dwight Howard potrebbe vincere per la prima volta il titolo, dopo una carriera che lo ha visto volare molto alto e poi precipitare al suolo. Rajon Rondo avrà sicuramente voglia di dimostrare che il titolo dei Celtics con i Big Three, ha portato anche la sua firma. E così Kuzma, Caldwell-Pope, Danny Green e Caruso avranno il grande compito di farsi trovare pronti quando le due stelle avranno bisogno.

E poi Davis sembra essersi già abituato ai match winner..

Miami avrà dalla sua, la possibilità di giocare senza troppa ansia da prestazione. In ogni accoppiamento diretto, gli Heat sembrano partire in svantaggio, dati i nomi in questione, e questo potrebbe paradossalmente essere un punto di forza per una squadra abituata a sovvertire i pronostici. Guidati da un coach come Spoelstra, che sa come vincere e conosce LeBron James, la squadra potrebbe coronare un’annata da sogni con la vittoria finale.

Si è parlato già molto di come Adebayo sia risultato la forza principale di questi Heat, tra i migliori se non il migliore giocatore nei Playoff; sfumato il premio di Most Improved Player, chissà che nella sua testa non stia puntando già a quello di MVP delle Finali. E Jimmy Butler avrà invece un’occasione più unica che rara, alla sua età, di conquistare un anello, da leader di una squadra che ha puntato tutto su di lui. Le speranze di un’intera città si riversano tutte su loro due, e sulla voglia degli altri componenti della rosa di voler ribaltare il pronostico e battere una corazzata come i Lakers.

Pronostico

Sono le Finali NBA, il momento più importante e delicato dell’anno. Volendo essere logici, e affidandoci al fattore esperienza, dovremmo pronosticare una vittoria dei losangelini e il raggiungimento del quarto anello per LeBron James, uno che sa come si fa a vincere, e non si farà attendere. Ma le Finali sono imprevedibili e abbiamo visto più volte come ogni gara abbia una sua storia, e come i fragili equilibri di una serie possano cambiare da un momento all’altro. Occhio perciò a non dare per già sconfitti i Miami Heat, già capaci di stupire in questi Playoff.

Guarda i commenti

  • Ormai abbiamo capito che e' meglio non scommettere contro Miami quest'anno, ma i Lakers sono davvero troppo piu' forti.
    La zona 2 3 degli Heat ha limato le differenze di roster con gli avversari, la bravura dei singoli ha fatto il resto.
    Pero' con tiratori come Danny Green e Kuzma, con un regista intelligente come Rajon Rondo e l'abilita', tra le varie cose, di Davis di giocare eventualmente anche in post alto, i Lakers possono far saltare la zona degli Heat in pochi minuti.
    E poi c'e' Lebron.
    Non c'entra, ma scommetto che l'anno prossimo, dopo l'esempio positivo di Miami e Toronto, ogni squadra avra' la sua zona...
    Pronostico Lakers 4 a qualcosa

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Pubblicato da
Gabriele Russo

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