Road To Draft

Road to NBA Draft 2020: Théo Maledon

Squadra: ASVEL Lyon-Villeurbanne (Francia)

Ruolo: Point-guard

2019-20 Stats Per Game (Eurolega):

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pt FG% Ft%
7.4 1.8 1.6 0.2 3.1 0.3 0.1 45.6 36.7 68.9

2019-20 Advanced (Eurolega):

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
32.6 7.0 1.3 13.7 22.1 23.5 0.5 52.8 56.3

 

Talento, doti fisiche e grande potenziale: in un Draft dalle aspettative abbastanza basse, Théo Maledon potrebbe rivelarsi una sorpresa? Il 19enne ha già dimostrato di poter stare in campo ad alti livelli e ha grandi margini di miglioramento. É tra i prospetti più interessanti e con più “esperienza” in arrivo dall’Europa e, seppur giovanissimo (classe 2001), il francese è stato in grado di competere contro avversari di livello in Eurolega ed è già stato campione di Francia con l’ASVEL nella stagione 2018-19.

Punti di forza

Nonostante la giovane età, Théo Maledon ha dimostrato di poter veramente reggere il confronto anche con i veterani dell’Eurolega grazie all’unione di fisico e alto QI cestistico.
In particolare, ciò che stupisce del 19enne è la sua notevole maturità – specialmente se rapportata alla giovane età. Ha grande feeling per il gioco ed è capace di controllare il ritmo della squadra, fattori che lo rendono un playmaker di qualità, sempre sotto controllo. Sa sempre trovare il compagno libero ed è un ottimo passatore grazie a visione di gioco e creatività.

Prima muove la difesa penetrando a canestro e poi trova il compagno libero sul perimetro.

Tempi corretti e feeling con i compagni.

Può contare anche su un solido ball-handling e diventa molto pericoloso in situazione di pick-and-roll, dove è in grado di leggere la situazione e trovare o il lungo rollante o un compagno sul perimetro a cui scaricare.

Tra le doti di Maledon, spicca anche, come detto, un notevole uso del proprio fisico. In contesto europeo, ha mostrato di saper sfruttare al meglio i suoi (quasi) 195 cm per 80 kg contro i pariruolo e le sue lunghe leve gli permettono di essere un avversario ostico anche per giocatori molto più esperti. Rapidità e fisico – uniti alla grande furbizia – lo rendono un giocatore abbastanza esplosivo, in grado di battere l’uomo con un veloce primo passo, diventando un’arma in campo aperto.

Inoltre, sempre grazie ai suoi mezzi e all’astuzia che lo contraddistingue, guadagna spesso falli della difesa e ha buoni istinti a rimbalzo. Deve ancora costruirsi un tiro solido, ma la meccanica è buona e ha grandi margini di miglioramento, specialmente nella costruzione dal palleggio. Potrebbe diventare molto pericoloso se lavorasse anche sulle letture dal mid-range, da dove è già affidabile.

Soluzione spesso poco usata, ma efficace.

Per quanto riguarda la metà campo difensiva, Maledon ha mani veloci e la sua capacità di leggere il gioco gli permette di anticipare e rubare spesso la palla agli avversari. Sa anche aiutare i compagni in difesa con i tempi giusti e mostra sempre un ottimo atteggiamento in campo.

Punti deboli

Per quanto riguarda le debolezze, deve ancora costruirsi una personalità forte e, nonostante il grande talento, a tratti tende ad essere un po’ “passivo” e ad avere un impatto minore delle aspettative. Inoltre, non è sempre capace di sfruttare al meglio le proprie doti atletiche e i centimetri: per poter incidere anche “al piano superiore”, dovrebbe imparare ad essere più fisico in entrambe le metà campo.

Per quanto abbia pieno controllo con la mano destra, deve lavorare sulla sinistra per poter diventare una point guard di primo livello. Contro la pressione a tutto campo, ha mostrato di non saper sempre gestire al meglio la situazione e tende a perdere qualche pallone di troppo.

In entrambe le palle perse, l’azione si conclude con palle perse evitabili.

Come detto in precedenza, non è ancora un tiratore affidabile – specialmente dai 6.75. Ha una buona meccanica su cui può sicuramente lavorare, ma ha tempi di rilascio lenti e non è sempre in grado di costruirsi il tiro. Deve senza dubbio crescere nell’utilizzo del suo fisico in situazione di miss-match – dove potrebbe incidere molto di più – o attaccando a canestro – dove a volte tende ad essere troppo esitante. Per far fronte a questo suo punto debole, ha imparato a leggere bene le situazioni e tirare spesso dal mid-range sorprendendo le difese, ma è una soluzione che rischia di diventare troppo prevedibile.

In NBA potrebbe essere spesso portato a forzare i tiri.

Anche per quanto riguarda la metà campo difensiva, deve ancora crescere nella capacità di sfruttare il proprio corpo e, nonostante le mani veloci, è propenso a commettere numerosi falli.

Upside

Quando si parla di Maledon, viene naturale pensare al paragone con Tony Parker – sebbene tale comparazione ponga le aspettative molto alte per il giovane francese.

Il 19enne ha sicuramente il potenziale per diventare un giocatore impattante e una point guard di qualità anche in NBA, ma il suo processo di crescita nella lega potrebbe richiedere diverso tempo. Fun fact: per chi non lo sapesse, Parker – che Maledon ricorda a molti per l’ultizzo del flouter e del tiro dalla media in generale – ora è presidente proprio dell’ASVEL Lyon-Villeurbanne.

Pensando a paragoni più “realistici”, alcuni lo considerano un Reggie Jackson più leggero e atletico o un Jordan Clarkson con maggiori abilità nel playmaking, mentre altri lo mettono a confronto con Shai Gilgeous-Alexander, per il fisico e gli istinti a rimbalzo e nel pick and roll.

Draft Projection

Collocare il prospetti al Draft in una situazione così complessa e unica nella storia è davvero difficile. Tranne qualche punto fermo, la posizione nei mock draft della maggior parte dei giovani talenti che si sono dichiarati quest’anno è instabile. Pur partendo, qualche mese fa, da una proiezione molto positiva (in lottery), Maledon è via via slittato e, al momento, la maggior parte delle testate lo collocano nella metà bassa del primo giro.

Per esempio, Jeremy Woo di Sports Illustrated inizialmente, a giugno, lo vedeva come una potenziale 18esima pick, ai Dallas Mavericks. Per la sua etica del lavoro e il grande talento su cui lavorare, Maledon potrebbe, infatti, risultare un buon giocatore da affiancare a Luka Doncic o da sfruttare in uscita dalla panchina. Inoltre, i Mavs hanno dimostrato di essere sulla strada giusta per diventare competitivi e con un progetto a medio termine, potendo quindi puntare su prospetti giovani da sviluppare con il tempo.

Lo stesso Woo, però, nell’aggiornamento di fine agosto, ha posizionato Maledon più in alto: alla 14, dei Boston Celtics. Il team di coach Brad Stevens, infatti, ha 3 scelte al primo turno e potrebbe decidere di dare ulteriore profondità alla panchina con giocatori da far crescere e affiancare alle proprie stelle. Proprio per questo, il francese – che potrebbe adattarsi a diversi quintetti in cui dover giocare molto sia con che senza palla – potrebbe essere la scelta più adatta.

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Pubblicato da
Elena Zoppè

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