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Road to NBA Draft 2020: Precious Achiuwa

Squadra: Memphis Tigers (Freshman)

Ruolo: Power Forward

2019-20 Stats Per Game

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pts FG% Ft%
15.8 10.8 7.8 3.0 1.0 1.2 1.9 49.3 32.5 59.9

2019-20 Advanced

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
7.5 18.6 11.4 24.6 16.0 27.7 6.4 51.1 53.4

 

Arrivato a Memphis per comporre un duo irresistibile con James Wiseman e per brillare all’interno di una delle migliori recruiting class della stagione, Precious Achiuwa ha dovuto ben presto rivedere il suo ruolo all’interno della squadra di coach Penny Hardaway. Orfani dopo sole tre gare di Wiseman e costretti a lungo a rinunciare a DJ Jeffries, infatti, i Tigers hanno poggiato grandi responsabilità sulle spalle del nativo del Bronx, costringendolo ben presto ad accelerare determinate tappe del suo sviluppo che, con ogni probabilità, sarebbe stato meglio non affrettare. In ogni caso, però, proprio per le particolarità di un Draft così incentrato sul potenziale e un po’ meno aderente ai riscontri della stagione 2019-20, il nome di Achiuwa potrebbe essere uno di quelli in maggiore ascesa di qui alla notte del Draft.

Punti di forza

Ciò che ruba immediatamente l’occhio dello stile di gioco di Achiuwa è la sua enorme energia: l’ormai ex numero 55 dei Tigers, infatti, gioca una pallacanestro ad altissimo voltaggio. Complici un atletismo terrificante e delle misure molto interessanti (220 cm di wingspan malgrado i “soli” 206 cm) Achiuwa sembra poter incarnare perfettamente il ruolo dell’ala dinamica che sempre più spesso va di moda nella NBA: è utilizzabile con efficenza con bloccante all’interno delle situazioni di pick-and-roll e sembra adattarsi perfettamente alle tendenze della NBA moderna grazie alla sua capacità di correre il campo e coordinarsi in brevissimo tempo. Un punto di forza non da poco in una lega che sempre più spesso richiede ai propri big men di ricevere dei passaggi schiacciati per terra direttamente in situazione di contropiede primario.

Un importante saggio delle potenzialità di Achiuwa nelle due metà campo.

Malgrado le dimensioni e una struttura molto imponente, infatti, Achiuwa possiede un’ottima proprietà di palleggio che potrebbe permettergli, in prospettiva, di tramutarsi in un giocatore in grado di condurre la transizione offensiva direttamente da rimbalzo in attacco: merce rara e richiestissima tra i professionisti.

Il suo salto è sempre compatto ed esplosivo e questo gli permette al contempo di non perdere efficacia nei pressi del ferro anche contro dei difensori potenzialmente più grossi, di essere sempre molto presente a rimbalzo (quasi 11 di media nella scorsa stagione) e, soprattutto, di presentarsi come un ottimo stoppatore, specialmente dal lato debole.

Guardate come mangia lo spazio che lo separa dall’attaccante e come esplode nel salto.

Le quasi due stoppate di media fatte registrare con la canotta di Memphis rappresentano un importantissimo indizio delle sue potenzialità, anche più del “normale” 6.4% di block percentage totalizzato nell’arco della scorsa stagione. In contumacia a Wiseman, infatti, le potenzialità difensive di Achiuwa sono state leggermente limitate dal fatto di essere l’unico vero rim protector della squadra. Così i team avversari hanno scelto di puntare il mirino su di lui per esporre alcune delle sue fragilità.

Punti deboli

Tra i principali punti di domanda riguardanti la tenuta difensiva di Achiuwa vi è, infatti, la reattività quando è coinvolto dagli avversari in situazioni di pick-and-roll: se forzato al cambio talvolta gli sembra mancare un pizzico di rapidità laterale, un difetto non da poco se si pensa a quanto rapide ed esplosive siano le guardie NBA. Da questo punto di vista, di certo, lo aiuterà lavorare molto sul suo footwork e, con un po’ di fortuna, trovare dei compagni di squadra in grado di collaborare al meglio con lui gli permetterà di levigare questi difetti che al momento un po’ intaccano il suo interessantissimo potenziale difensivo.

Pochissima reattività sul primo palleggio e anche una distrazione immediata che portano il suo uomo a tagliare indisturbato.

Moltissimo da lavorare c’è, invece, sul fronte offensivo del suo gioco: come detto l’essersi ritrovato improvvisamente ad essere la prima punta di una squadra con discrete ambizioni (inevitabilmente scemate nel corso della stagione) lo ha messo in delle condizioni più che scomode per la sua crescita. La necessità di mettergli con tanta frequenza la palla in mano (il suo usage si è settato su un piuttosto eloquente 27.7) ha esposto tutti i suoi difetti nella creazione del tiro e nella capacità di leggere il gioco, soprattutto nell’attacco a metà campo quando il flusso si ferma e lui è costretto a effettuare una scelta efficiente.

La meccanica di Achiuwa necessita di numerosissimi accorgimenti per diventare compatta ed efficace: innanzitutto il nativo del Bronx deve trovare naturalezza nel gesto, rendendolo sempre più automatico ed evitanto di cambiare shooting form nel corso della stessa gara come talvolta gli è successo. Basti pensare al suo orrido 60% scarso in lunetta per avere chiaro il quadro di un giocatore che dovrà lavorare molto su questo fondamentale.

Airball in catch and shoot da tre e mattonata dal palleggio: i rischi di non avere una meccanica di tiro di cui ci si fida.

Questo non vuol dire che ad Achiuwa manchi completamente il tocco: il 32.5% nelle conclusioni perimetrali rappresenta un incoraggiante base di partenza. Dev’essere però chiaro che all’ormai ex allievo di coach Hardaway mancano ancora molti step per essere considerato un tiratore solido, anche solo dal midrange. Non stupitevi, dunque, se all’inizio della sua avventura NBA il suo jumper dovesse completamente essere epurato dal suo gioco per essere poi reinserito da zero in seguito.

Achiuwa a difesa schierata: rischio palle perse e sfondamenti molto alto.

Più in generale, ad Achiuwa andrà dato tempo di comprendere come attaccare una difesa schierata: i suoi istinti di passaggio sono molto basici e difficilmente Achiuwa sarà mai definito un giocatore “creativo”. Evitare di farlo attaccare da fermo come talvolta è successo nella scorsa stagione sarà un ottimo punto di partenza. Molte delle sue palle perse derivavano, infatti, da una sua mancanza di creatività e reattività di lettura contro le scelte di una difesa interamente schierata contro di lui. Tende, infatti, a schiantarsi contro gli aiuti, generando quasi sempre una palla persa in tali situazioni.

 

Upside

A livello di potenziale puro Achiuwa non è assolutamente l’ultimo degli arrivati di questo Draft. Anzi, potrebbe tranquillamente far parte del gruppetto di testa. Sono tantissime le cose da mettere a posto ma immaginarlo come un ottimo esponente di una nuova generazione di forward dinamiche e intense non è difficile: le potenzialità per diventare uno starter NBA in prospettiva ci sono tutte. Oh, poi se quel jumper diventasse solido le cose si farebbero ben più interessanti.

Il potenziale è tutto lì da vedere.

Draft projection

Non è difficile immaginare che siano diverse le squadre di lottery pronte a dare una chance ad Achiuwa: il suo borsino oscilla nella tarda lottery tra la decima e la quattordicesima scelta assoluta. Dai Suns ai Grizzlies possono davvero essere tutti interessati a lui. Ma teniamolo d’occhio, perchè da ciò che si percepisce il suo nome potrebbe essere in rampa di lancio anche per scalare ulteriori posizioni.

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Pubblicato da
Jacopo Gramegna

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