Doc Rivers doveva diventare il condottiero di una squadra pronta a vincere il titolo NBA in brevissimo titolo. Invece, dopo essere stato sulla panchina dei Clippers dal 2013 al 2020, la bruciante eliminazione subita in Gara 7 contro i Nuggets ha scombinato le carte in tavola.
Così Doc ha deciso di lasciare la panchina losangelina:
“Steve Ballmer ed io abbiamo parlato di quale direzione avrebbe dovuto prendere la squadra e abbiamo deciso che, per me, sarebbe stato meglio fare un passo indietro”
Fra le squadre più interessate a Rivers ci sono stati, fin da subito, i Philadelphia 76ers, alla ricerca di un nuovo allenatore dopo l’addio di coach Brett Brown:
“Non esagero: dopo appena 5 ore dalla notizia del mio addio [ai Clippers], il mio agente Lonnie Cooper mi chiama e mi dice che ci sono tre squadre che vogliono parlarmi il giorno stesso […] La prima squadra con cui ho voluto parlare è stata Philadelphia, devo essere sincero, per via dei grandi giocatori che hanno a disposizione”
“Dopo aver incontrato i proprietari ed Elton Brand, ho capito subito che quello era il posto perfetto per me. Ho passato una settimana a fare la spola tra LA e Phila”
Alcune parole rilasciate nell’intervista hanno fatto storcere il naso a diversi tifosi dei Clippers. In particolare, Rivers ha sottolineato la necessità di cambiare per continuare a crescere e vincere. I tifosi losangelini, su Twitter, gli hanno rinfacciato proprio la mancanza di cambiamenti nella serie persa contro Denver.
Rivers ha poi annunciato l’addio al soprannome Doc e che, a Philadelphia, ritornerà a essere chiamato col suo nome di battesimo Glenn. Il perché è presto detto:
“Mi chiamo Glenn e va bene così. A Phila c’è un solo Doc”
Il riferimento è ovviamente al leggendario Julius Erving, Doctor J, probabilmente il miglior giocatore della storia di Phila.
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