All’inizio della loro avventura nella bolla di Orlando, i Los Angeles Lakers hanno dovuto far fronte a un problema non da poco. Come tanti altri colleghi, Avery Bradley aveva infatti deciso di non prendere parte alla spedizione Playoff dei Lakers. Rinunciando per motivi di natura familiare, i Lakers si sono ritrovati senza quello che, probabilmente, era il miglior 3&D della squadra, anche se poi Kentavious Caldwell-Pope si è dimostrato decisamente adeguato a certi palcoscenici.
Per sostituire Bradley, i Lakers hanno firmato JR Smith e Dion Waiters. I due alla fine non hanno mai praticamente visto il campo, e la stagione in gialloviola di JR verrà ricordata per lo spettacolo dato durante i festeggiamenti.
Nella persona di Rob Pelinka, già a luglio, i Lakers avevano deciso di premiare comunque Bradley con l’anello in caso di vittoria finale.
Dopo aver tifato per due mesi i compagni da casa sua, Bradley ha espresso tutta la soddisfazione per il traguardo raggiunto:
“Ho guardato ogni singola partita. Sono ancora un Laker. Giochiamo un’intera carriera per vincere un titolo e, anche se non sono stato presente fisicamente, ne ho fatto parte, ed è comunque una sensazione fantastica”
Bradley ha sentito Pelinka immediatamente dopo Gara 6: il GM ha voluto ringraziarlo e ha evidenziato l’importante ruolo avuto dall’ex Celtics per la vittoria finale dei Lakers.
Nelle sue 49 presenze in stagione, di cui 44 da titolare, Bradley aveva medie di 8.6 punti con quasi il 37% da 3 e 0.9 rubate per partita.
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