Squadra: Florida State (Freshman)
Ruolo: Small Forward/Power Forward
2019-20 Stats Per Game
Pts |
TotRebs |
DefRebs |
OffRebs |
Asts |
Stls |
Blks |
FG% |
3pts FG% |
Ft% |
9.2 |
4.0 |
2.7 |
1.7 |
1.0 |
1.0 |
1.0 |
45.9 |
32.0 |
83.8 |
2019-20 Advanced
Ast% |
Reb% |
OffReb% |
DefReb% |
TO% |
Usg% |
Blk% |
eFG% |
TS% |
8.4 |
10.5 |
6.9 |
14.0 |
17.1 |
22.2 |
5.6 |
49.8 |
55.3 |
Da molti considerato come uno dei migliori prospetti Nba per il 2020, Patrick Williams è un autentico scherzo della natura. 203 cm di altezza per 100 kg abbondanti infatti fanno di lui il perfetto prototipo del giocatore moderno, polivalente e senza ruolo che oggi la lega più famosa del mondo ricerca sempre di più. Nativo di Charlotte, nella Carolina del Nord, Williams frequenta dapprima la West Charlotte High School, dove chiude il suo anno da junior con 20 punti e 7 rimbalzi di media a partita. Il talento del ragazzo è lampante e sono in molti i college a fargli la corte, fino a quando la scelta per lui ricade su Florida State, meta in cui conclude il suo primo ed unico anno a quasi 10 punti e 4 rimbalzi ad allacciata di scarpe, vincendo anche il premio di sesto uomo dell’anno in ACC (divisione atlantica).
Punti Forti
Come predetto, Williams è un atleta superbo. La potenza sprigionata da quelle gambe e la solidità nella parte superiore del corpo infatti sono sicuramente tra le migliori viste in questa stagione di college basketball, il che non è certo cosa da poco. Non a caso, è proprio sull’atletismo che il numero 4 dei Seminoles basa il proprio gioco, fatto per lo più di grande intensità sotto i tabelloni e di un buonissimo effort difensivo. Nonostante infatti la stazza ‘contenuta’ è incredibile come riesca ad intimidire sotto canestro giocatori ben più grossi di lui, andando non solo a disturbarne le conclusioni al ferro ma addirittura a stopparli, motivo per il quale è risultato essere il sesto miglior stoppatore all’interno della propria division.
Qui Williams stoppa il tiro, recupera e contesta nuovamente in modo eccellente
Inoltre, con una wingspan di 210 cm si trova a proprio agio anche nella difesa sulla palla, sebbene il movimento di piedi in questo caso lasci ancora un pelo desiderare; quel corpo infatti necessita di grande controllo per rimanere incollato ai giocatori più piccoli ed agili, ma i margini di miglioramento in questo settore ci sono eccome. Analizzando invece il lato offensivo del suo gioco, appaiono lampanti le potenzialità quasi illimitate di questo giovane. Oltre ad avere già un ottima presenza in area infatti, Williams promette di poter diventare un solido tiratore dal mid-range (vista la tecnica di tiro tutt’altro che malvagia) e un papabile stretch-four, considerato il 32% da oltre l’arco mantenuto per tutta la stagione.
Sia dal palleggio che da C&S la meccanica di tiro promette davvero bene
Grazie a quel fisico infatti è naturale immaginarsi il nativo di Charlotte schierato in campo da tre o da quattro, se non addirittura da centro in un potenziale quintetto piccolo per allargare il campo. Ciliegina sulla torta, Williams vanta una buona proprietà di palleggio, di gioco in post e può all’occorrenza trasformarsi in un creatore di gioco aggiunto per la propria squadra vista la sottovalutata capacità di passare la palla.
A due mani o anche solo ad una non cambia molto il risultato, assist perfetto in angolo per il compagno
Punti Deboli
Difficile pensare che questo ragazzo possa davvero avere dei punti deboli dopo tutte le belle parole spese nel paragrafo precedente, eppure qualcosa da dire a riguardo lo abbiamo. Quello che infatti potrebbe preoccupare di più nel proseguo della carriera di Williams è la sua incapacità nell’essere costante, manifestata al college da partite giocate totalmente nell’anonimato. Chiaro, in fondo il ragazzo ha solo 19 anni e senza dubbio potrebbe costruirsi nel tempo una mentalità più solida e disciplinata, ma c’è il rischio che da tutto quel talento ci si aspetti qualcosa di più una volta sbarcato tra i grandi. In più, un altro dubbio ricorrente tra gli scout NBA riguarda la sua capacità nell’essere decisivo in entrambi i lati del campo, vista la propensione ad ‘accontentarsi’ di un tiro o una scelta difensiva palesemente fuori contesto.
Qui ad esempio prima si accontenta di provare a rubare palla, poi perde il proprio uomo per fare un raddoppio inutile
Detto questo però, il limite è il cielo per questo giovanissimo talento.
Upside
Chiarito dunque tutto il potenziale di Williams, pare scontato affermare che nel giusto contesto e soprattutto con il giusto coaching staff l’ex Florida State potrebbe davvero ritagliarsi una carriera di successo nell’NBA del 2020. Oltre a poter ricoprire infatti un solidissimo ruolo in uscita dalla panchina sin dal suo esordio, non saremmo stupiti di ritrovarlo tra qualche anno alla partita delle stelle di febbraio, sempre a patto che a quell’infinito talento riesca ad affiancare una costanza e durezza mentale altrettanto sconfinate. Non a caso, in molti tendono a paragonarlo ad un Kawhi Leonard alle prime armi – soprattutto per le doti fisiche e di difensore – motivo per il quale non possiamo far altro che augurargli lo stesso fortunato destino.
Draft Projection
Parlando solo di puro talento e prospettiva, Patrick Williams è sicuramente un legittimo candidato alle prime 10 posizioni del Draft NBA 2020. Se però teniamo conto dei numeri statistici non del tutto esaltanti (anche se proporzionati ai soli 22 minuti di media giocati) e a tutti i dubbi precedentemente elencati, è più verosimile che il talento da North Carolina scenda tra la decima e la ventesima chiamata al primo giro. Sono sicuramente molte infatti le organizzazioni che sperano di metterci le mani sopra ‘a basso prezzo’, come riporta il giornalista di CBS Sports Matt Norlander: “[Williams] E’ un gran talento, un ottimo difensore che può facilmente cambiare su chiunque in campo. Nonostante non abbia mai espresso tutto il proprio potenziale sarebbe una buonissima scelta per gli Oklahoma City Thunder, qualora fosse ancora disponibile alla chiamata numero 25.” In effetti, con il telefonato addio di Danilo Gallinari e un progetto di rebuilding alle porte Sam Presti potrebbe davvero sperare nel colpaccio, anche se vedere Williams scelto così in basso è qualcosa di poco pronosticabile. D’altro canto, OKC potrebbe essere proprio l’organizzazione perfetta per far esplodere un talento tanto grande, che nella migliore delle ipotesi potrebbe dar via al futuro della franchigia assieme a Gilgeous-Alexander.