Squadra: TCU Horned Frogs (Senior)
Ruolo: Shooting Forward
2019-20 Stats Per Game
Pts |
TotRebs |
DefRebs |
OffRebs |
Asts |
Stls |
Blks |
FG% |
3pts FG% |
Ft% |
16.6 |
6.3 |
4.9 |
1.4 |
3.9 |
1.5 |
0.5 |
45.2 |
44.2 |
78.9 |
2019-20 Advanced
Ast% |
Reb% |
OffReb% |
DefReb% |
TO% |
Usg% |
Blk% |
eFG% |
TS% |
26.0 |
10.4 |
4.6 |
16.3 |
13.8 |
24.5 |
1.6 |
55.7 |
57.3 |
All’interno di un Draft dalla quasi totale imprevedibilità, causata tanto dalla complessità nel leggere i talenti di questa classe quanto dalla particolarità di una stagione NCAA che si è fermata a causa del covid-19, Desmond Bane può essere uno dei nomi su cui puntare man mano che i team impegnati cominceranno a preferire l’immediata capacità di incidere di un giocatore all’interno del contesto-squadra rispetto alla ratio del best player available. Il prodotto di TCU, reduce da un ottimo quadriennio personale nell’università texana, può infatti aiutare nell’immediato diverse squadre NBA grazie a delle doti balistiche e fisiche che, nella NBA moderna, sembrano assomigliare ad autentiche garanzie.
Punti di forza
Sono numerosi gli aspetti del gioco di Bane che hanno fatto inarcare le sopracciglia degli scout NBA. Non possiamo, però, che partire dall’impressionante 44.2% da tre punti su un volume di tiro enorme (oltre 7 triple a gara) con il quale ha viaggiato nel corso dell’ultima stagione a TCU per comprendere immediatamente quale sarà la prima richiesta che una qualsiasi franchigia professionistica potrà effettuare su di lui. Si tratta, infatti, della sua terza stagione oltre il 40% dalla lunga distanza: anche a questo livello tre indizi tendono a fare una prova.
Malgrado la sua meccanica di tiro che appare tutt’altro che ortodossa, Bane prende il tiro da tre punti con continuità ed efficienza tanto in catch-and-shoot (addirittura 43.5% da spot up in tali situazioni) quanto in uscita dai blocchi, oltre che dal palleggio (comparto in cui nell’ultima stagione totalizzava addirittura 1.07 punti a possesso). Soprattutto nel lavoro sui blocchi, però, Bane potrà ritagliarsi un ruolo fondamentale al piano di sopra: il suo footwork appare eccellente e le sue letture sui blocchi sono davvero raffinate, degne di un tiratore di livello NBA. Nel corso dell’ultima stagione si è mostrato il giocatore maggiormente in grado di unire quantità e qualità nelle giocate off-the-screen risultando il migliore della Division 1 -assieme a Xavier Sneed di KSU- per percentuali (40.9%) tra i soli venti giocatori in grado di effettuare più di 90 tiri in tale situazione. Grazie alla sua eccellente forza fisica, poi, riesce a non rallentare la propria corsa e a non patire i body-check dei difensori che si trovano accoppiati a lui nel tentativo di forzare il blocco.
Un eccellente compendio delle doti di Bane sui blocchi.
Bane sfiora, infatti, i due metri di altezza (198 cm, per la precisione) e i 100 kg di peso: è dunque dotato un fisico conforme alle tendenze NBA che impongono agli esterni di presentare una struttura fisica sempre più robusta, senza per questo influisca sulla loro rapidità e fluidità.
Tale mole e il suo ottimo atletismo lo rendono un ottimo rimbalzista per la taglia (come testimoniano gli oltre 6 rimbalzi di media nella scorsa stagione) e un buon attaccante in transizione. Gli permettono, inoltre, tenere il contatto con i difensori quando sceglie di penetrare: una dote molto interessante per un giocatore che sicuramente a livello NBA dovrà guadagnarsi i suoi minuti anche punendo i close-out.
C’è già chi lo inserisce nell’elenco dei giocatori più sottovalutati della Draft Class.
Le sue doti fisiche, unite a un’applicazione ragguardevole, lo rendono anche un interessante prospetto difensivo: grazie alle gambe forti è un eccellente difensore sulla palla ma è grazie ai suoi istinti e alle sue letture lontano dalla palla che ha totalizzato la maggior parte delle sue steal lo scorso anno (1.5 a gara).
In tante analisi viene affiancato a squadre bisognose di un 3&D proprio per la somma delle sue doti.
Oltre al tiro, all’eccellente fisico e al potenziale difensivo, però, Bane può anche apportare alla franchigia NBA di approdo una buonissima dose di QI cestistico: la sua pericolosità perimetrale l’ha infatti portato a sviluppare delle contromosse contro le difese più aggressive. Dispone, infatti, di un ottimo ventaglio di soluzioni anche in situazioni di pick-and-roll quando svolge il ruolo del palleggiatore: i suoi 3.9 assist di media (maturati con un’eccellente ast% del 26%) dimostrano la sua capacità di aggiungere pericolosità quando la difesa estremizza le scelte su di lui.
Un riassunto molto stringato ma efficace delle sue doti: tanto basta a renderlo appetibile man mano che il Draft va avanti.
Punti deboli
Il primo punto di domanda riguardo Bane non può che essere legato all’assenza di una wingspan in grado di rendere il suo gioco nelle due metà campo immediatamente traslabile a livello NBA. Raggiunge a stento i 2 m di apertura alare e questo lo rende immediatamente meno appetibile di altri giocatori con caratteristiche comparabili, quali ad esempio Aaron Nesmith.
Qui, invece, il paragone con Ramsey di Texas Tech.
Una mancanza come questa, se sommata a un ball-handling tutt’altro che vicino a quello necessario per imporsi in maniera dirompente anche al piano di sopra, fa calare le quotazioni di uno dei giocatori più completi del tardo primo giro di questo Draft. Dovrà, dunque, lavorare su aspetti ancora plasmabili del suo gioco come il ball-handling e la mobilità laterale in difesa al fine di scacciare gli ultimissimi dubbi
Non sarà di certo qualche aspetto su cui lavorare a spaventarlo: ascoltate la sua storia. Desmond Bane è a un passo dal suo approdo in NBA dopo aver ricevuto una sola offerta da un college di Division 1 dopo il diploma.
Upside
Al contrario di diversi giocatori che ci siamo ritrovati ad analizzare nel corso delle ultime Road to Draft, Desmond Bane potrebbe mostrare un upside decisamente limitato. La sua età superiore rispetto alla stragrande maggioranza dei giocatori draftati potrebbe tradursi in un giocatore dall’impatto solido sin dal primo giorno ma con una prospettiva di crescita nei roster NBA abbastanza limitata. Nella prossima stagione potrebbe essere considerato una delle steal, prima di vedere il suo apporto stabilizzarsi sul lungo periodo. Le sue caratteristiche, in ogni caso, vanno di grande moda secondo le tendenze moderne della lega e questo potrebbe permettergli di guadagnarsi saldamente un posto in rotazione nel corso della sua carriera al piano di sopra.
Draft projection
Il suo nome può essere tra i più caldi nell’ultimo terzo del primo giro del Draft NBA: dalla 20 in poi possono essere davvero in tante le franchigie interessate a un giocatore con le sue caratteristiche e la sua maturità. A noi piacerebbe vederlo ai Philadelphia 76ers, squadra che necessita di tiratori affidabili, alla 21 o magari agli Utah Jazz alla 23, laddove la sua maturità cestistica potrebbe essere facilmente apprezzata. Qualora fosse scelto alle ultime chiamate occhio ai Los Angeles Lakers che non avrebbero alcuna ragione per farsi scappare un tiratore così solido, oltre che un giocatore che sembra già pronto per fornire un apporto dalla panchina nelle due metà campo.