Mercato NBA 2024

NBA, Stan Van Gundy si presenta a NOLA: “Volevo tornare ad allenare. Zion? Immenso”

Stan Van Gundy è stato presentato ufficialmente come allenatore dei New Orleans Pelicans. Si è appena conclusa infatti la conferenza stampa di presentazione del nuovo coach della franchigia della Louisiana. Al centro del discorso, le motivazioni che hanno portato l’allenatore a New Orleans, il quale ha esternato tutto il suo interesse e la sua voglia di guidare i Pelicans, chiudendo la porta di fronte ad altre numerose offerte ricevute:

“Stavo davvero bene a fare l’analista in TV. Volevo tornare ad allenare, ma solo se avessi avuto un’opportunità assolutamente grandiosa. E New Orleans lo è assolutamente.”

L’ultima esperienza del coach originario di Indio (California) infatti risale al 2018, quando dopo 4 anni avari di emozioni ha terminato la sua avventura a Detroit. Da allora, appunto, ha solo collaborato in televisione come commentatore tecnico.

Van Gundy ha poi proseguito la conferenze stampa descrivendo, e apprezzando, la gestione della squadra da parte di David Griffin, membro del front office di NOLA, evidenziando le sue abilità nel costruire squadre con campioni di livello – in questo caso da sviluppare – come Ingram e Zion Williamson.

Soprattutto su quest’ultimo il neo allenatore ha voluto spendere parole d’elogio. Nonostante l’esperienza nell’allenare “big men” di alto calibro, Van Gundy ha infatti una idea diversa su quello che potrà essere il percorso di Williamson:

“È un giocatore di immenso talento, sa fare tutto. Non lo vedo strettamente come un tre, un quattro o un cinque. Non penso che queste cose contino quando vengono applicate a lui. Penso che dobbiamo studiare e parlare con Zion riguardo cosa gli piace fare sul parquet, sarà importante capire in quali posizioni potrà essere efficace e, quindi, costruire il resto della squadra attorno a lui, mettendogli gli elementi migliori a disposizione.”

Non ci resta che vedere in azione i Pelicans targati Van Gundy.

 

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  • Pessimo allenatore e Zion giocatore sopravvalutato, monodimensionale e incline agli infortuni.

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Pubblicato da
Gianmaria Concetti

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