In questi giorni negli uffici NBA non si sta solamente discutendo del calendario per la prossima stagione, la lega è chiamata a pensare come tornare a giocare in sicurezza e determinare il budget a disposizione per le varie franchigie.
La scelta della bolla infatti è riuscita a limitare i danni provocati dal lockdown, soprattutto ad evitare una perdita di oltre 1.5 miliardi di dollari se la stagione non si fosse conclusa. La prossima annata, però, rischia di vedere un calo degli introiti importante a causa dei mancati ingressi dei tifosi nelle arene NBA e dall’ormai questione cinese che ha portato all’interruzione di contratti televisivi milionari. Il risultato? Tutto questo influirà sul Salary Cap 2020-2021.
Adrian Wojnarowski, infatti, ha ‘spoilerato’ il possibile abbassamento del Salary di circa 20 milioni di dollari rispetto allo scorso anno, passando da 109 a 90 milioni di dollari a disposizione.
Un calo che difficilmente verrà apprezzato dalle franchigie, già in “lotta” per cercare di ottenere una modifica – verso l’alto – della soglia della luxury tax.
Potrebbe così essere interrotto un trend che vedeva il costante aumento annuale del Salary Cap per le franchigie NBA. Questo era dipeso dalla forte espansione del marchio NBA e del campionato in generale, con il picco massimo che era stato raggiunto proprio l’anno scorso con la soglia raggiunta dei 109 milioni di dollari.
Il calo di 20 milioni non comprometterà di certo la ricchezza, e quindi il valore, del campionato americano di basket, ma è comunque simbolo che questo 2020 è da archiviare per tutti, anche per il primo sport degli Stati Uniti d’America.
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