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NBA, Corey Brewer su Steph Curry: “Difendere su di lui è un incubo”

Chiunque abbia visto Stephen Curry giocare sa quanto possa essere inarrestabile offensivamente. Il playmaker dei Golden State Warriors è letale da ogni zona del campo: ad una precisione chirurgica dall’arco si aggiungono una visione eccezionale ed una più che discreta capacità di convertire al ferro.

Proprio per questo motivo, difendere Curry diventa frustrante, anche per i migliori difensori della lega. Corey Brewer, ala dei Sacramento Kings ormai alla sua 14esima stagione nella lega, ha raccontato di Steph in un’analisi dei migliori giocatori offensivi dell’NBA:

“Difendere Steph Curry è un incubo. Può tirare appena supera la metà campo senza esitazioni. Devi marcarlo appena supera half-court, spingendoti in avanti. Essendo abbastanza lungo, provo a farlo andare a canestro; preferisco Steph Curry in versione layup piuttosto che three-point. Se inizia a segnare triple perderai ogni volta. Non solo le mette la maggior parte delle volte, ma [le sue triple] riescono ad attivare il pubblico e la sua squadra riesce ad approfittarne. Da quel momento, può fare quello che vuole. Appena inizia a segnare triple e il pubblico impazzisce, proviamo a raddoppiarlo. Ma è lì che riesce a far valere le sue abilità di passatore – è lì che riesce a coinvolgere tutti [i suoi compagni]. Come ho detto, è un incubo quando comincia a realizzare triple.

Oltre a ciò, è una delle migliori “esche” di sempre perché quando è in campo genera spazio per tutti. Ripeto, appena supera metà campo devi marcarlo. Anche se rimanesse lì fermo, probabilmente dovrei stare lì a difenderlo comunque – di conseguenza i suoi compagni giocherebbero lo stesso con moltissimo spazio.”

Parlando del metodo per poter arginare un giocatore del suo calibro, Brewer aggiunge:

“Quando lo difendo, la strategia è “per favore, vai a canestro”. Questo ci da una chance di vincere – perché se Curry tira triple e le mette, è finita. Ha cambiato lo sport grazie alla sua capacità di tiro. Questo è il motivo per cui tutti tirano dal pick-and-roll, per cui tutti tirano triple oggi. È ciò che lo rende grande, il motivo per cui è un due-volte MVP. È il motivo per cui quando si parla dei migliori shooters di sempre, Steph Curry c’è sempre.”

L’ala dei Kings ha anche avuto qualche parola riguardo al periodo in cui Kevin Durant era a Golden State:

“Giocare contro KD e Curry nello stesso team era incredibilmente frustrante. Come se non bastasse, anche Klay Thompson era in campo. Con dei giocatori così è finita appena uno di loro riesce a vedere il canestro. Cosa si può fare? L’unica possibilità era cercare di concedere il tiro peggiore, e vedere il risultato. Erano impossibili da difendere. Hanno tutti e tre un altissimo QI cestistico, il che rende le cose anche peggiori.”

Parlando delle possibilità future della squadra, Brewer sembra convinto di una cosa:

“Anche senza KD, i Warriors saranno comunque temibili appena saranno in salute! Klay si è infortunato e quest’anno sono successe molte cose, ma [i Warriors] non sono andati da nessuna parte. Non dirò che hanno avuto una dinastia perché non è ancora finita.”

La squadra di Oakland troverà sul suo cammino degli avversari ostici (a partire dai Lakers di LeBron e Davis), ma nell’NBA moderna avere due dei migliori tiratori di sempre non può che essere un vantaggio importante.

 

 

 

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Pubblicato da
Alessandro Vezzulli

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