Continua la corsa contro il tempo della NBA per trovare una data per l’inizio della prossima stagione: da una parte la lega vorrebbe iniziare il 22 dicembre, dall’altra l’associazione giocatori (NBPA) vota per metà gennaio. Una situazione che crea incertezza, soprattutto sul piano economico.
Come scrive Adrian Wojnarowski per ESPN, lo slittamento dell’inizio della stagione a gennaio comporterebbe una grande perdita: tra i 500 milioni e 1 miliardo di dollari.
Una perdita che colpirebbe equamente sia la lega che i giocatori, visto il contratto collettivo tra NBA e NBPA. In dubbio ci sono anche 20 partite di regular season: iniziare a dicembre consentirebbe alla lega di offrire alle tv una stagione da 72 partite mentre, a gennaio, una da 50 gare.
Un problema visto che a luglio ci saranno le Olimpiadi, evento che garantisce alle televisioni uno share molto più alto: motivo per cui le emittenti spingono la NBA ad iniziare a dicembre.
La NBPA, invece, vota per gennaio, intorno al Martin Luther King Day, così da garantire a tutti il giusto riposo: ben 120 non giocano da marzo, mentre gli altri hanno smesso di giocare molto tempo dopo, come i Lakers e gli Heat.
La NBA e la NBPA hanno posticipato la scadenza al 6 novembre: in questa settimana cercheranno di trovare un accordo per determinare l’inizio della stagione 2020/21.
Una stagione che inizierà ancora senza tifosi nelle arene: la maggior parte delle città NBA non è in grado di organizzare incontri pubblici con più di 500 persone, con una perdita per la lega di circa 4 miliardi di introiti.
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