Nell’ultimo episodio di “The Old Man and The Three“, il podcast di JJ Redick, ospite della puntata era Alex Caruso, vincitore dell’ultimo titolo NBA con i suoi Los Angeles Lakers. Nell’ora di trasmissione, Caruso ha parlato di molti argomenti, come l’influenza di The Last Dance. Uno dei punti più importanti che ha tratto è quello dell’importanza di aver un compagno come LeBron James in spogliatoio. La vita nella bolla di Orlando non era certo facile a livello mentale, e la presenza di LeBron è stata fondamentale per tutta la squadra.
Dopo che i Lakers si erano assicurati il seed numero 1 ad Ovest, avevano giocato le altre seeding games con il piede sull’acceleratore alzato. Non aveva senso perdere energie che sarebbero state fondamentali per la Post-Season. Ma la sconfitta in Gara 1 contro Portland al primo turno dei Playoff aveva portato un po’ di sconforto nell’ambiente, e lo stesso Caruso si chiedeva se la squadra sarebbe stata in grado di arrivare fino in fondo:
“Dopo aver vinto la prima partita nella bolla contro i Clippers, penso che l’opinione comune fosse: ‘Ok, siamo sicuri di avere il primo seed, ora ci riposeremo, e cercheremo di arrivare tutti pronti e in salute alla prima gara che conta davvero.’ Ma per me, che gioco ogni minuto come fosse l’ultimo, non era così. E vedendo tutte queste sconfitte, avevo iniziato ad avere molta ansia”
Dopo aver vinto quattro partite contro Portland, arrivando le semifinali di Conference, era arrivata un’altra sconfitta in Gara 1, stavolta contro gli Houston Rockets. Ancora una volta, Caruso aveva cominciato ad avere paura per le sorti della squadra, ma è qui che la presenza di LeBron si è fatta sentire:
“Mi sono detto: ‘Non scommetterò mai contro il numero 23, e ho la fortuna di averlo proprio in squadra’. Avevo qualche dubbio, qualche esitazione, ma la presenza di LeBron è stata fondamentale, e mi ha aiutato molto”
Sappiamo poi bene come è andata a finire, con i Lakers che si sono portati a casa il 17esimo titolo della loro storia con la vittoria delle Finals contro i Miami Heat. A 35 anni LeBron non sarà più nel suo prime ma, come detto da Caruso, mai scommettere contro di lui.
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