In attesa dell’inizio della prossima stagione, la NBA avrà il compito di aiutare i Toronto Raptors a trovare una nuova sistemazione.
Se le restrizioni per il COVID-19 non dovessero farsi meno stringenti, la franchigia si troverebbe costretta a salutare il Canada per diverso tempo. In base alle normative vigenti nel paese, sarebbero particolarmente complicate le trasferte di tutte le franchigie americane in Canada.
I Toronto Raptors infatti, si troverebbero dunque obbligati a disputare le proprie gare casalinghe in un’arena situata all’interno dei confini statunitensi.
Non si tratterebbe di una novità nello sport canadese. Nella Major League Soccer, i Toronto FC sono stati obbligati a disputare le proprie partite casalinghe a East Rutheford, in Connecticut, ad 800 chilometri di distanza. Analogo destino ha colpito i Toronto Blue Jays, con la squadra di baseball trasferitasi a Buffalo, nello stato di New York.
Come riportato da Adam Vingan di The Athletic, nelle ultime settimane sono piovute numerose proposte da parte di alcune città: tra le maggiormente accreditate, vi sarebbe Nashville, seriamente intenzionata a mettere a disposizione la propria Bridgestone Arena.
L’attuale casa dei Nashville Predators, franchigia militante nella NHL, ha già ospitato in passato alcuni tornei di pallacanestro, e come riportato sempre da Vingan, avrebbe ospitato nell’ultima settimana alcuni emissari della franchigia canadese.
Non si tratta dell’unico opzione sul tavolo della franchigia canadese. Per il momento, sono state prese in considerazione dai Toronto Raptors anche le città di Tampa in Florida e Kansas City, nel Missouri.
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