Gli Houston Rockets stanno certamente passando un’offseason difficile. Dopo la scelta di Russell Westbrook di richiedere una trade, anche James Harden ha comunicato di voler cambiare aria. Tutto sembrerebbe puntare nella direzione di un rebuilding, ma le cose non sono così scontate, soprattutto per motivi salariali: sebbene entrambi i giocatori siano superstar affermate, muovere contratti così pesanti richiede molto tempo.
Questa affermazione sembra essere particolarmente valida per Westbrook. Nonostante una buonissima media di 27.2 punti, 7 assist e 7.9 rimbalzi, il playmaker non ha vissuto bene la convivenza con Harden; ciò, unito ai ben noti problemi di tiro, ha contribuito a gettare dubbi sulla portata del contratto da 131,5 milioni di dollari in tre anni attualmente in dote al giocatore.
Come riporta Marc Stein del New York Times, infatti, le uniche franchigie realmente interessate ad una trade per l’MVP 2016 sarebbero gli Charlotte Hornets e i New York Knicks.
Anche queste due squadre, però, sarebbero disposte ad uno scambio solo per richieste adeguate; nello specifico, Charlotte sarebbe molto interessata, a patto di non dover mettere sul piatto la terza scelta del Draft di quest’anno. Nel caso di New York, invece, la situazione sembra essere più fredda. Anche se i Knicks dispongono di spazio salariale a sufficienza e dell’ottava scelta al Draft, infatti, Leon Rose sarebbe restio a scambiare giocatori rilevanti per il futuro. Di conseguenza, una possibile trade potrebbe prendere forma solo inserendo contratti poco appetibili per Houston, come quello di Julius Randle.
La situazione sembra in una fase di stallo: vedremo se il nuovo GM di Houston, Rafael Stone, risolverà questo rompicapo.
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