21) Philadelphia 76ers – Théo Maledon (PG, Asvel Lyon-Villeurbanne, International)
Nonostante la giovane età, Théo Maledon ha dimostrato di poter veramente reggere il confronto anche con i veterani dell’Eurolega grazie all’unione di fisico e alto QI cestistico.
In particolare, ciò che stupisce del 19enne è la sua notevole maturità – specialmente se rapportata alla giovane età. Ha grande feeling per il gioco ed è capace di controllare il ritmo della squadra, fattori che lo rendono un playmaker di qualità. Doti che se abbinate al buon tiro perimetrale potrebbero attrarre le attenzioni di una squadra che necessita giocatori pronti come Philadelphia.
22) Denver Nuggets – Alexej Pokusevski (PF/C, Olympiakos, International)
Date le sue caratteristiche così peculiari è davvero difficile capire che tipo di giocatore potrà diventare Aleksej Pokusevski. Da una parte c’è uno stretch four che sa portare palla e intercettare palla come un playmaker, mentre dall’altra un giocatore che fatica in difesa contro i giocatori più agili e che avrebbe così tanto bisogno di lavorare da non valerne la pena. La buona notizia è che molti dei limiti del giocatore serbo sono allenabili e quindi migliorabili: l’irruenza, decision making e shoot selection, un corpo tutto da modellare in palestra.
23) Utah Jazz – Desmond Bane (SG,Texas Christian, Senior)
Al contrario di diversi giocatori di questo Draft, Desmond Bane potrebbe mostrare un upside decisamente limitato. La sua età superiore rispetto alla stragrande maggioranza dei giocatori draftabili potrebbe tradursi in un giocatore dall’impatto solido sin dal primo giorno ma con una prospettiva di crescita nei roster NBA abbastanza esigua. Le sue caratteristiche, in ogni caso, vanno di grande moda secondo le tendenze moderne della lega e questo potrebbe permettergli di guadagnarsi saldamente un posto in rotazione nel corso della sua carriera al piano di sopra.uò infatti aiutare nell’immediato diverse squadre NBA grazie a delle doti balistiche e fisiche che, nella NBA moderna, sembrano assomigliare ad autentiche garanzie.
24) Milwaukee Bucks – Tre Jones (PG, Duke, Sophomore)
Dopo due stagioni passate a Duke, Tre Jones ha finalmente deciso di dichiararsi al Draft NBA. Arrivato nel North Carolina con la nomea della miglior point-guard della classe stellare che comprendeva Zion Williamson, RJ Barrett e Cam Reddish, Jones ha dovuto passare attraverso alcuni momenti di difficoltà per arrivare a incarnare lo spirito combattivo della squadra di coach K. Il fratello di Tyus Jones, però, ha anche messo in mostra alcune caratteristiche che nella NBA non passano mai di moda (difesa e playmaking), abbinate a dei miglioramenti nel gioco perimetrale che possono rendere il suo approdo al piano di sopra decisamente più solido di quanto ipotizzabile un anno fa.
25) Oklahoma City Thunder – RJ Hampton (PG/SG, New Zealand Breakers, International)
Dopo aver concluso il suo percorso di studi a Little Elm, Texas, nonostante un paio di offerte interessanti, il nativo di Dallas ha deciso di snobbare il college, preferendo andare a farsi le ossa in un campionato australiano in cui ha avuto l’opportunità di gustare un primo assaggio di vita da professionista e di confrontarsi con il basket dei grandi senza doversi dividere tra libri e palestra. Se Hampton dimostrerà di avere nelle corde quell’etica del lavoro necessaria per limare i difetti e coltivare i pregi, cosa ad oggi tutt’altro che scontata, potrà ambire a un ruolo di primo piano nell’NBA del futuro, nella quale potrà calarsi nelle vesti di penetratore, realizzatore dalla distanza e difensore quantomeno accettabile. Insomma, sembra proprio materiale da Sam Presti, che già in passato ha puntato su Darius Bazley.