Primo Piano

Road to NBA Draft 2020: LaMelo Ball

Squadra: Illawarra (NBL Australia)

Ruolo: Guard

2019-20 Stats Per Game

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pts FG% Ft%
17.o 7.6 5.7 1.9 6.8 1.6 0.1 37.5 25.0 72.3

2019-20 Advanced

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
31.06 5.24 4.24 6.46 13.45 32.60 0.92 33.9 40.4

 

Il fratello minore è sempre il più forte.

E’ una sorta di leggenda metropolitana del mondo dello sport, in realtà non granché supportata dai numeri (i.e i fratelli Curry), secondo cui il minore dei fratelli, a prescindere dal numero, è quello dalle doti atletiche e tecniche migliori (potrebbe essere d’accordo Steven Adams, il più piccolo di 18 fratelli).

Con LaMelo Ball, le premesse sono davvero quelle che si rifanno al mito di cui sopra.

Con tutto il rispetto, LiAngelo (il fratello di mezzo della tripletta Ball) non rientra nella competizione, visti i magri risultati dei provini NBA dopo essere andato undrafted e il rendimento non eccelso in questa stagione agli Oklahoma City Blue, la squadra di G League dei Thunder.

Leggende metropolitane a parte, quello di LaMelo è un profilo decisamente interessante per un giocatore che deve ancora compiere 18 anni e si presenta come il miglior playmaker del draft.
Passaggi da Harlem Globetrotters hanno stupito tutto il pubblico australiano e non, durante la sua prima e unica stagione in NLB, il tutto coniugato a 201 centimetri di altezza che possono renderlo un giocatore terribile negli accoppiamenti sia offensivi che difensivi, creando un continuo mismatch e con la possibilità di marcare virtualmente quattro ruoli su cinque nella propria metà campo.

Basterà a superare Lonzo?

 

Punti di forza

LaMello Ball è un playmaker ancor più che una point guard, quella che dovrà essere la sua naturale evoluzione. La sua dote principale e indubbiamente l’abilità nel passare la palla, gesto in cui riesce ad abbinare efficacia e un livello di spettacolarità decisamente raro per giocatori di quest’età.

 

D’you know that I mean?

Giocate del genere non sono all’ordine del giorno, per Ball come per qualsiasi altro giocatore NBA, e infatti quello che colpisce è la capacità con cui Ball è in grado di eseguire soluzioni più ortodosse e frequenti in situazioni di gioco normali con la stessa efficacia e un diverso ma eguale livello di spettacolo con cui fa passaggi come quello qua sopra.

 

Riconosce la posizione favorevole del lungo sotto canestro e lo serve con una fucilata in tempo per fargli sfruttare il vantaggio sul difensore.

Essere così alto nella sua posizione rappresenterà un vantaggio per tutta la carriera, potendo vedere ben al di là delle teste dei suoi  difensori diretti che, in media, saranno più bassi di lui. Questo lo renderà anche oggetto di particolari attenzioni da parte delle difese avversarie, ma essere un playmaker di 201 centimetri, specie nella NBA di oggi, non può che essere un plus. LaMelo vede sostanzialmente tutto quello che succede in campo, a differenza degli altri 9 giocatori.

Il ball handling è un’altra delle sue qualità, è ambidestro e ha già una discreta confidenza nel palleggio e nel cambio di mano, che gl sarà utile una volta sviluppato un jumper più affidabile per creare separazione dal difensore e tirargli sostanzialmente in testa.
In attesa di un tiro migliore, la conclusione che più Ball ha prediletto durante l’anno in Australia è stato il floater, che ha dimostrato di padroneggiare grazie alla già citata sensibilità nel tocco avvicinandosi al canestro.

 

I primi 30 secondi di questo video sono un discreto display del floater di LaMelo. 

Come il fratello Lonzo, LaMelo ha grandi istinti nell’andare a rimbalzo, e l’altezza sopra la media contribuirà decisamente a gonfiare i suoi numero sotto i tabelloni già dal primo anno in NBA (in Australia ha catturato 7.6 rimbalzi a partita di cui quasi 2 offensivi, in una lega conosciuta per la grande fisicità).

Sempre le dimensioni gli saranno d’aiuto nella metà campo difensiva, dove grazie al tanto spazio coperto e le braccia lunghe potrà risultare molto pericoloso sulle linee di passaggio ed essere un incubo al ferro per le guardie avversarie, che si troveranno di fronte un’ala a tutti gli effetti per centimetri e apertura alare.

 

Punti deboli

Quello principale è inevitabilmente il tiro (unito a decision making).

Ball si accontenta spesso, troppo spesso di conclusioni con ancora tanto tempo sul tabellone, scegliendo tiri che ancora non gli appartengono e realizzandoli per forza di cose con numeri al momento quasi desolanti. Non ha una meccanica di tiro consolidata, tanto che ne ha provate diverse durante tutta la stagione e a volte addirittura anche all’interno di una singola partita (non sempre per sua volontà probabilmente, quanto per una vera e propria assenza di meccanica consolidata).
Una meccanica problematica è stato lo stesso problema che ha accompagnato l’arrivo e i primi mesi in NBA di Lonzo, che soltanto in questa stagione, ai Pelicans, ha trovato la soluzione migliore che gli ha permesso di diventare un buon tiratore anche da 3 punti.

Con LaMelo la situazione è più complicata dal punto di vista del decision making, perché se certi tiri ancora non gli appartengono e dovrebbero essere quindi cercati con meno insistenza (37.5% dal campo e 25% da 3 punti in questa stagione), i centimetro e il ball handling che ha a disposizione dovrebbero indirizzare il figlio di LaVar a cercare con più insistenza la penetrazione e quindi conclusioni al ferro, con le quali potrete certamente ottenere risultati migliori visto il gran tocco e sensibilità.

Non è ancora un difensore disciplinato, come è comunque lecito aspettarsi da un giocatore molto giovane, ed è spesso distratto sia nell’1vs1 che in situazioni in cui si deve cambiare spesso, e altrettanto spesso LaMelo perde l’uomo lasciandolo libero di ricevere per un jumper o su un taglio.

 

Upside

Senza fraintenderci, parliamo comunque di un giocatore dalle potenzialità pazzesche, che non a caso è stato accostato per tutta questa stagione alla prima scelta assoluta nel draft in arrivo.
LaMelo ha le capacità tecniche e il corpo per essere un giocatore ideale nella NBA del 2020, lungo come un esterno con le capacità di playmaking e scoring di una point guard, e la possibilità di diventare un incubo sulle linee di passaggio avversarie e nella difesa al ferro sui pari ruolo.

Se tutto andrà come deve, Ball potrà diventare uno dei migliori playmaker della NBA, e una volta sbloccato il potenziale di scoring, anche uno dei giocatori più interessanti in assoluto.

 

Draft projection

Come detto, in tanti hanno dato LaMelo come prima scelta del draft durante la stagione, stagione che ha però visto alternarsi come top pick anche James Wiseman e adesso vede come grande favorito Anthony Edwards, guardia da Georgia di cui vi abbiamo già raccontato.

La prima scelta assoluta appartiene ai Minnesota Timberwolves, che hanno investito da poco in D’Angelo Russell e potrebbero non andare su una point guard al draft scegliendo un giocatore più atletico proprio come Edwards. Discorso simile per gli Warriors alla seconda, che sembrerebbero sempre più orientati su James Wiseman e non avranno bisogno di giocatori ball dominant con il ritorno di Steph Curry e Klay Thompson.

La soluzione migliore potrebbe essere alla terza scelta, in mano agli Charlotte Hornets che sono alla disperata ricerca sia di un playmaker, che di un giocatore dall’alto tasso di talento che possa aiutare a riportare la franchigia un po’ più vicino ai riflettori, dopo la partenza di Kemba Walker nel 2019.

 

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Pubblicato da
Leonardo Flori

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