Ancora una volta minimo salariale per Hassan Whiteside, che tornerà ai Sacramento Kings, squadra che lo ha scelto al Draft 2010 con la scelta numero 33. La prima volta che lasciò la squadra viola, Whiteside lo fece con l’etichetta di giocatore immaturo e non prende al palcoscenico dell’NBA.
Il percorso che lo ha riportato nella città dove tutto è iniziato lo ha visto ricoprire un importante ruolo ai Miami Heat, dove aveva firmato un quadriennale al massimo salariale, segno della fiducia che Miami riponeva in lui, prima di perdere i favori della città e volare a Portland.
Il pensiero generale è che i numeri in campo di Whiteside, 15.5 punti, 13.5 rimbalzi e quasi tre stoppate a partite, tendino a sopravvalutare il suo reale valore. Spesso fuori posizione e ad inseguire troppi blocchi, nella fase difensiva ha avuto difficoltà nelle ultime annate, considerando anche che all’età di 31 anni, il suo atletismo inizia un lento declino.
Inoltre non è un centro capace di aprire il campo in attacco, e non è dotato di abilità di passaggio eccezionali. Nonostante ciò, è errato dire che Hassan Whiteside sia un giocatore finito. Ottimo a rimbalzo e nel segnare con contatto, la sua protezione del ferro può essere imponente se è in giornata.
E questo è tutto ciò di cui avevano bisogno i Kings, così da avere un’alternativa rispetto ai più bassi Richaun Holmes, Marvin Bagley III e Nemanja Bjelica. Sacramento si appresta a costruire una squadra solida, nonostante abbia perso Bogdan Bogdanovic, e l’acquisto del centro classe ’89 è ottimo, considerato il prezzo.
Nel frattempo Portland si è coperta nel reparto lunghi, acquisendo Enes Kanter da affiancare al già ottimo Jusuf Nurkic.
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