Dopo essere passato dalle stelle alle stalle, daessere uno dei migliori big men della lega a simil-scarto, Dwight Howard è riuscito a raggiungere il suo riscatto personale. L’annata appena trascorsa con i Los Angeles Lakers lo ha visto laurearsi campione NBA.
Dal 2006 al 2014 Howard è stato uno dei migliori giocatori, numeri alla mano, specialmente ai tempi degli Orlando Magic. 8 selezioni all’All-Star Game consecutive, 3 titoli di Difensore dell’anno, per 5 volte miglior rimbalzista e anche un’apparizione alle Finals, nel 2009. In mezzo, le esperienze più difficili ai Lakers e a Houston.
Poi la crisi. Tanto girovagare e ruoli inferiori, fino al ritorno ai Lakers, dove Howard ha ritrovato la sua dimensione e ha ottenuto il traguardo più ambito: il titolo NBA.
“Vincere il campionato è tutto. Mi ha fatto capire che avere le migliori statistiche al mondo non vale niente”
L’ottima annata ai Lakers ha visto rivalutarsi, e molto, la carriera di Howard. A un passo dalla rifirma con gli stessi gialloviola, Howard si è poi accordato con i Philadelphia 76ers:
“Credo che questo sia il nostro anno. Ne è passato di tempo dal 1983, credo sia ora di innalzare un altro banner qui a Phila”
Leggi anche:
Marco Belinelli spiega l’addio alla NBA: “Con Teodosic, vorrei vincere l’Eurolega”
Draymond Green: “Ho grande rispetto per Westbrook, dà sempre il 100%”
Gli 11 contratti più cari firmati sul Mercato NBA 2020