I Los Angeles Clippers, al primo anno con la coppia George–Leonard, hanno “inspiegabilmente” faticato a Playoff. Sembra infatti che, nonostante il grande talento all’interno del roster, i problemi di affiatamento e comunicazione all’interno dello spogliatoio fossero molteplici. Ciò non ha sicuramente aiutato ad affrontare un team solido ed agguerrito come i Nuggets, capace di rimontare un iniziale 1-3 nelle Conference Semifinals, anche avvalendosi di un gioco decisamente più sviluppato di quello dei Clips.
In un’apparizione nel podcast “All The Smoke“, proprio Paul George ha avuto la possibilità di svelare alcune delle difficoltà dei Clippers durante la serie ed in generale i Playoff, sottolineando la mancanza di preparazione e strategia della squadra. Queste le sue parole:
“È stato difficile perché eravamo convinti di poter vincere. Siamo arrivati sul 3-1 e abbiamo pensato di poter vincere l’ultima partita traquillamente. Poi abbiamo perso una partita. Sul 3-2 eravamo tranquilli, pensavamo di vincere la gara successiva, ma abbiamo perso ancora. Durante questo processo, non abbiamo mai lavorato su degli aggiustamenti. Non abbiamo mai parlato di cosa fare diversamente. Abbiamo fatto accadere la stessa cosa ancora e ancora prima di chiederci cosa stesse succedendo.”
“Tra di noi, parlavamo come se fosse tutto ok, mentre avremmo dovuto preoccuparci e cambiare le cose. Non credo lo meritassimo [di perdere]. Non eravamo preparati, non abbiamo lavorato abbastanza. Lo spirito era “ehi, abbiamo PG[Paul George], abbiamo Kawhi [Leonard], Lou[Williams], Trezz [Montrezl Harrell], andrà tutto bene. Troveremo una soluzione”.”
George non ha poi nascosto una mancanza di feeling con l’ex-coach, Doc Rivers, accusato di aver provato a “snaturare” il giocatore:
“Sono stato utilizzato come un Ray Allen o un J.J. Redick. Posso farlo, ma non è il mio tipo di gioco. Ho bisogno di più ritmo, di mixare i pick-and-roll, di giocare un po’ in post. Semplicemente, di avere occasioni diversificate. La stagione scorsa è stata quindi difficile in generale per me.”
PG13 sembra invece molto più in sintonia con il nuovo coach, Ty Lue, confermando la necessità del roster di passare più tempo insieme, anche per evitare di affrontare situazioni impreviste durante i Playoff:
“Penso che [la difficoltà nei Playoff] sia stata frutto della mancanza di allenamento durante l’anno, anche perché il nostro era un gruppo di giocatori appena formato. I problemi presenti in campo possono essere risolti solo in allenamento: puoi scontrarti con un compagno di squadra, ma in allenamento si arriva sempre a una soluzione. Quando cose di questo tipo succedono durante le partite, ti possono influenzare diversamente. Ignorare queste cose diventa difficile, soprattutto nei Playoff.”
La guardia si è mostrata però ottimista per la stagione in arrivo, parlando di uno spogliatoio più unito:
“Penso che quest’anno tutti siano ripartiti positivamente, stiamo ripartendo sulla stessa lunghezza d’onda. Io e Kawhi [Leonard] ci prenderemo del tempo per allenarci insieme. Credo che durante questa stagione non sarà tutto affrettato come l’anno scorso.”
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