Nel luglio 2019 i Los Angeles Clippers fecero follie per portare Paul George dalla loro parte: agli Oklahoma City Thunder andarono il talentoso Shai Gilgeous-Alexander, Danilo Gallinari e cinque scelte Draft del primo round. Nella prima stagione il tandem con Kawhi Leonard non ha funzionato alla perfezione, ma una cosa è certa: quelle follie di mercato hanno funzionato comunque.
Paul George è stato stregato dalla franchigia, a tal punto di giurare amore eterno. Perché è vero amore quello chiosato dal numero 13 durante il primo incontro della stagione con la stampa:
“Voglio ritirarmi da giocatore dei Clippers. Questo è il mio posto del cuore e ne sono felice.”
Dunque, sembra proprio che questo sodalizio continuerà per molto tempo, nonostante il primo anno sia stato alquanto travagliato. Tra l’infortunio alla spalla che gli ha fatto saltare le prime 11 partite e la clamorosa sconfitta ai Playoff contro i Denver Nuggets, la prima annata ai Clippers del 6 volte All Star è stata tutt’altro che memorabile. Ma George vuole invertire immediatamente questa tendenza:
“Sono il mio critico più severo. So cosa non è buono, cos’è inaccettabile. Lo scorso è stato un anno inaccettabile per me, questo lo so.”
In 48 partite di regular season, il classe ’90 ha messo a referto una media di 21.5 punti, 5.7 rimbalzi e 3.9 assist. Ma è stato inondato dalle critiche per una postseason non all’altezza del suo potenziale. Tuttavia, da qui al giorno del suo ritiro, forse in maglia Clippers, avrà sicuramente tante occasioni per riscattarsi.
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