Dopo mesi dalla messa in onda di The Last Dance, il famoso documentario distribuito da Netflix che racconta le vicende dei Chicago Bulls degli anni ’90, Scottie Pippen è tornato alla carica etichettando il prodotto come non realistico. L’ex compagno di squadra di Michael Jordan, durante una lunga intervista rilasciata al Guardian, ha nuovamente criticato la produzione del docufilm per non aver ricostruito in maniera minuziosa ogni avvicendamento. Sembra che il nativo dell’Arkansas abbia anche fatto presente la cosa, scatenando una reazione minima in Jordan.
Queste le parole di Scottie al famoso giornale inglese:
“Non credo che la ricostruzione posso dirsi accurata, almeno per quel che riguarda il racconto legato a una delle più grandi squadre di pallacanestro della storia. È evidente che sia un modo per porre al centro la figura di MJ, per glorificarlo. In parte forse è stato anche controproducente per lui, perché la gente ha visto quale fosse la sua personalità. L’ho fatto presente anche a Jordan e lui ha accettato il mio punto di vista. Gli ho detto che non ero molto soddisfatto e lui mi ha risposto: “Hai ragione”. Questo è quanto”.
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