Charlotte Hornets
Con la terza scelta assoluta al Draft NBA del 2020, gli Charlotte Hornets hanno chiamato LaMelo Ball. Boom or bust per eccellenza della classe di quest’anno. Di lui, grazie anche se non soprattutto alla forte personalità del padre – chissà, a proposito se sfiderà MJ ora che è il proprietario della squadra del figlio ndr. –, sappiamo vita, morte e miracoli da ormai molto tempo. Nel bene e nel male è sotto le luci di riflettori, e per questo la pressione mediatica che lo circonda potrebbe paradossalmente fare il suo gioco, a prescindere dalla piega che prenderà la stagione Già dalle prime interviste LaMelo ha mostrato una maturità e una sicurezza notevoli, e nonostante alcune prestazioni non certo trascendentali ha già fatto parlare di sé.
Dal Draft sono arrivati anche Vernon Carey con la 32ª scelta, Nick Richards con la #42 e Grant Riller con la #52. Il primo prospetto in particolare era dato più in alto nei Mock Draft, e la scelta da parte degli Hornets è sicuramente importante e, almeno sulla carta, di buone prospettive per il futuro. Il centro in uscita da Duke è il più “old school” tra i lunghi di quest’anno e il migliore nel gioco in post. Se Carey riuscirà a migliorare nella metà campo difensiva potrà sicuramente dire la sua negli anni a venire in quel di Charlotte.
L’altra grande mossa della dirigenza degli Hornets, il cui obiettivo è costruire una squadra da Playoff nel più breve tempo possibile anche a costo di compromettere il bilancio al cap delle prossime annate, è stata la firma di Gordon Hayward via sign & trade. Hayward arriva da Boston con un contratto esorbitante: l’esterno originario dell’Indiana percepirà infatti 120 milioni nelle prossime quattro stagioni. Cifre forse esagerate per quello che ha fatto vedere nel post-infortunio, ma che gli Hornets non hanno esitato a spendere, dopo averlo solo avvicinato in passato. Ai 30 milioni di media a stagione vanno aggiunti anche i 9 milioni all’anno che gli Hornets dovranno dare a Batum dopo averlo tagliato per creare lo spazio salariale necessario alla firma dell’ex Celtics.
D’altra parte, la presenza di Hayward sarà fondamentale per portare esperienza e cultura vincente nello spogliatoio. I tanti giovani della squadra, uno su tutti LaMelo Ball, hanno già evidenziato l’impatto del giocatore sull’ambiente sin dai primi giorni di training camp.
Queste, nell’offseason di Charlotte, le mosse degne di nota. Non vanno dimenticati poi giovani molto interessanti – Graham, Bridges e PJ Washington su tutti – che possono continuare a maturare esperienza e crescere. Sembra difficile che possa arrivare la prima postseason dal 2016, ma mai dire mai: con il favorito Rookie of the Year, e un Gordon Hayward dei tempi migliori, la lotta si potrebbe fare molto interessante.