A Natale si è tutti più buoni. Stesso discorso per quanto riguarda la NBA, a quanto pare. Nella giornata di ieri, infatti, Adam Silver, commissioner della lega, ha spiegato a “The Jump” di ESPN il motivo della mancata sospensione ai danni di James Harden, colpevole di aver partecipato ad una festa privata insieme a dei suoi amici senza aver indossato una mascherina protettiva, in piena violazione del protocollo NBA.
A seguito del suo comportamento, la stella di Houston è stata multata di 50.000 dollari e la partita tra Houston e OKC rinviata immediatamente poiché i texani non avevano almeno 8 giocatori arruolabili per l’occasione:
“È Natale. Ed è stata una prima violazione. Quindi, per rispondere francamente alla vostra domanda, i $ 50.000 sono la multa massima che possiamo imporre in base al contratto collettivo. Quello che è successo è che in qualche modo Harden è stato fortunato. Infatti se la partita si fosse svolta ieri sera come da programma e lui non fosse stato disponibile a causa delle sue stesse azioni, avrebbe perso una partita e non avrebbe avuto il giorno di paga che ne consegue, il quale peraltro si sarebbe rivelato molto più pesante rispetto alla multa comminata. Quindi è stato anche fortunato. Poi siamo ai primi giorni di questi nuovi protocolli e mi è sembrato giusto non sospenderlo subito. È Natale.”
Infatti, un giocatore che perde una partita a causa del protocollo COVID-19 viene privato di 1/72 del suo stipendio. Nel caso di James Harden si tratterebbe di una perdita pari a 567.000 dollari, molto più della multa da 50.000 dollari.
Leggi Anche
NBA, James Harden dovrebbe giocare contro i Blazers
NBA: career-high per Ja Morant al debutto stagionale
Gordon Hayward: “L’esordio NBA di LaMelo? Non mi preoccupa”