(0-3) Detroit Pistons 120-128 Atlanta Hawks (3-0)
Tante partite dentro questa Detroit-Atlanta. Parziali e rimonte hanno caratterizzato la sfida che, nel pre-partita, sembrava fosse già abbastanza indirizzata, viste le assenze di Blake Griffin e Derrick Rose, tenuti a riposo dai Pistons.
Invece, dopo una partenza con 16 tiri su 25 a segno da parte degli Hawks, Detroit ha infilato un parziale di 13-2 per portarsi in vantaggio. Ma anche Atlanta non è stata a guardare e Trae Young ha trascinato i suoi, di nuovo, davanti agli avversari:
Il parziale porta i padroni di casa sul 62-49. Un altro parziale, stavolta a favore degli ospiti, culmina nell’ennesimo cambio di leadership nel punteggio, con i Pistons che vanno su di 5 nel terzo quarto. Ma ancora una volta, gli Hawks si riprendono la partita. A guidare la carica c’è stavolta Rajon Rondo, particolarmente coraggioso da 3 punti. Sul 115-91 la partita sembra conclusa, ma Detroit riesce a segnare 15 punti in fila, guidata da un grande Josh Jackson, e tenta l’ultimo assalto. A chiudere definitivamente la sfida tocca quindi a Collins, che chiude un alley-oop, e a Young.
Quest’ultimo è, ancora una volta, il miglior marcatore di serata con 29 punti. Per Detroit sono invece 27 a testa per Jackson e Grant.
(1-2) Memphis Grizzlies 116-111 Brooklyn Nets (2-2) [OT]
Partiamo subito con la brutta notizia: Ja Morant, dopo soli 12 minuti di gioco, è costretto a lasciare il campo su una sedia a rotelle, dopo la brutta distorsione riportata in seguito a un tentativo di difendere, che culmina nell’atterraggio su un piede di un avversario.
Perdere il leader della squadra potrebbe portare diverse squadre a cedere mentalmente. Invece Memphis reagisce alla grande e ha la meglio sui Nets, privi sia di Irving che di Durant, out per riposo.
A guidare le squadre, orfane delle proprie stelle, tocca ai comprimari. E se per i Nets ci pensa LeVert, uno della vecchia guardia, Memphis trova in Anderson e Brooks le sue due principali fonti di punti.
Palla in mano, dopo il tiro libero di Valanciunas per la parità, LeVert si gioca la tripla della vittoria, che viene però sputato dal ferro. All’overtime lo stesso LeVert non si scoraggia e stavolta segna una tripla pesante per il 111-110. Il canestro decisivo è però quello di Clarke, che pulisce il tentativo sbagliato di Brooks dopo un bel contropiede.
(2-1) Utah Jazz 110-109 Oklahoma City Thunder (1-1)
Era dal 31 ottobre 2010 che gli Utah Jazz non vincevano una partita ad Oklahoma City. La striscia di 17 sconfitte consecutive volge al termine grazie alla grandissima prestazione di Donovan Mitchell, autentico trascinatore della squadra.
La partita, nonostante la disparità di talento del roster e di obiettivi per la stagione, è in equilibrio totale. Pur di pochi punti, però, la prima metà di gara è controllata sempre da OKC, che mette a segno 4 triple nei suoi primi 5 tiri e poi va a riposo sul 52-49. Utah non ha ancora apporto da Mitchell e Bogdanovic, che insieme tirano 4 su 19.
Dopo ben 8 cambi di leadership nel punteggio nel terzo quarto, OKC mette la freccia. L’8-0 con cui i Thunder partono nell’ultimo periodo li porta sul 95-86 e, a 7.32 minuti dalla fine, il canestro di Bazley fissa il punteggio sul 100-93. Da qui in poi c’è solo Utah: i Jazz segnano 11 punti in fila e si portano sul 102-100 in due minuti scarsi.
La tripla di Dort, miglior marcatore di serata dei suoi con 26 punti, ridà però la leadership ai Thunder. Dopo un paio di possessi a vuoto, tocca ancora a Donovan Mitchell giocarsi quello decisivo. Spida non tradisce, regala la vittoria e segna i 12 punti finali della sua squadra.