3. Jason Kidd come mentore
LeBron ha avuto diverse facce nel corso della sua carriera. Da salvatore della patria, a traditore, a figliol prodigo. In pochi sono a conoscenza della natura del primo LeBron, quand’era un ragazzino pieno di sé (e a tratti arrogante) in uscita dall’High School.
L’allora architetto di Team USA Jerry Colangelo, assieme all’allora coach Mike Krzyzewski, ebbero da ridire riguardo alcuni suoi comportamenti irrispettosi (nei loro confronti ed in quelli di alcuni compagni) durante le Olimpiadi di Atene del 2004 ed i Mondiali del 2006. Inizialmente, la decisione in merito fu quella di escludere il ragazzo dalla selezione di Team USA per le imminenti Olimpiadi del 2008, così da averlo più motivato e consapevole nelle future competizioni. Fu allora che entrò in gioco il deus ex machina Jason Kidd, veterano di lungo corso della nazionale americana.
Questi (in accordo con Colangelo e Coach K) decise di vigilare personalmente sulla condotta di LeBron, che fu convocato appositamente per la FIBA Americas League del 2007. Il risultato fu straordinario. Durante quell’estate, nacque il LeBron uomo e atleta esemplare che siamo abituati a vedere attualmente. Ecco perché non è strano vederlo all’interno del coaching staff dei Lakers al giorno d’oggi.
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L'intro dell' articolo non lo condivido molto, che James sia un mostro è certo, comunque mi vengono in mente una 20 buoni di giocatori più dominanti di lui, Jordan Kobe shaq magic Bird Duncan Chamberlain robertson Robinson Jabbar li vedo sempre avanti, qualcuno anche di molto...il resto del Contenuto ottimo come al solito