Curiosità

I dieci migliori aneddoti su LeBron James

Raramente ci si è trovati davanti ad un atleta tanto forte, quanto discusso. Non sarà mai possibile rimanere indifferenti dinanzi alla grandezza di LeBron Raymone James, dinanzi al peso specifico di ogni sua singola azione o parola. Come accade quasi sempre in questi casi, la schiera di detrattori ed avvocati difensori non smette mai di ingrossarsi e di darsi battaglia, adducendo motivazioni fondate e non, trovando raramente dei punti di incontro.

Noi ci schieriamo con coloro che, seduti comodamente sul proprio divano, hanno solo voglia di assistere al cambiamento epocale, alla Rivoluzione partita nel 2003, non volendone intravedere la fine minacciata dai suoi 36 anni. A differenza di ogni rivoluzione che si rispetti, però, in questo caso non è necessario scegliere una parte con la quale schierarsi.

We are all witnesses. E tanto deve bastarci.

Quelle che troverete di seguito sono dieci curiosità a proposito dell’uomo e del giocatore LeBron James, con la certezza che non si può mai mettere un punto quando si parla di lui. La Storia prosegue oltre le nostre brevi esistenze, e le leggende non potranno mai essere racchiuse nei sottili contorni di un’epoca storica. La loro influenza continuerà ad investire generazioni e generazioni di tifosi. E noi siamo fortunatissimi spettatori, perché potremo dire di aver visto la Storia del Gioco partorire uno dei suoi figli migliori.

 

10. Primi sintomi di predestinazione

L’atletismo spaventoso e la fisicità aliena di cui può disporre LeBron non li scopriamo certo oggi. La scoperta toccò ad alcuni insegnanti della scuola media da lui frequentata nella natia Akron (Ohio).

Durante una partita di esibizione tra alunni e docenti, infatti, il piccolo LeBron (aveva 13 anni) ricevette palla in contropiede e andò a schiacciare a due mani nel canestro avversario.

Da quel giorno, non avrebbe più smesso, per nostra fortuna (e sfortuna degli avversari, come dimostrato nella prossima scheda).

 

9. Salvate il soldato Damon!

Delle decine di poster appesi nella camera di LeBron, uno dei più belli è indubbiamente quello su cui è raffigurato il malcapitato Damon Jones (all’epoca, guardia dei Miami Heat, ndr). Nel caso ve lo foste persi, ecco il capolavoro in questione:

Si vocifera che il giorno dopo aver subito l’atterraggio prepotente sulla propria testa del “Boeing di Akron”, Jones abbia ricevuto 65 chiamate sul proprio numero privato. Ben 35 di quelle 65 telefonate, provenivano da giocatori NBA, intenzionati a burlarsi dello sfortunato collega.

Il trauma fu così forte che l’anno seguente Damon Jones decise di raggiungere LeBron (appena trasferitosi a Miami). Non esclusivamente per aggrapparsi alla sua leadership e provare a vincerci qualcosa assieme.

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Guarda i commenti

  • L'intro dell' articolo non lo condivido molto, che James sia un mostro è certo, comunque mi vengono in mente una 20 buoni di giocatori più dominanti di lui, Jordan Kobe shaq magic Bird Duncan Chamberlain robertson Robinson Jabbar li vedo sempre avanti, qualcuno anche di molto...il resto del Contenuto ottimo come al solito

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Pubblicato da
Cataldo Martinelli

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