Risultati NBA

Risultati NBA, Giannis si abbatte sui Bulls, Davis ne mette 34 e i Suns fanno 5 su 6

(2-3) Dallas Mavericks 93-83 Miami Heat (2-3)

Mavericks che sembrano aver trovato lo stile di gioco giusto per coinvolgere tutto il quintetto e non ridurre il potenziale offensivo al solo Doncic. Ne é la dimostrazione la gara contro gli Heat, in cui i Mavs non perdono mai realmente il vantaggio e si portano a casa un’importante vittoria contro i campioni dell’Est in carica.

Luka Magic resta comunque il solito trascinatore, e in doppia-doppia, si carica la squadra sulle spalle, segnando 27 punti e raccogliendo ben 15 rimbalzi. È lui ad iniziare meglio di tutti, con una penetrazione con finta che gli fruttano due punti e la possibilità di tirare un libero.

Per gli Heat, coach Spoelstra allarga molto le rotazioni come è solito fare, e nel terzo quarto si mette in mostra anche Precious Achiuwa. Il giocatore in maglia #5 mette a segno 10 punti in 12 minuti, tra cui una bella schiacciata su assist di Kelly Olynyk.

Serata da dimenticare per Jimmy Butler, il cui score si riduce a 2 punti, 2 assist e 3 rimbalzi. Non basta Adebayo in doppia-doppia da 19 punti e 11 rimbalzi e gli Heat perdono di 10 punti.

(2-3) Charlotte Hornets 93-108 Memphis Grizzlies (2-3)

Un’altra buona serata per LaMelo Ball, che dalla panchina segna quasi di più del miglior marcatore in quintetto, Bismack Biyombo. I Grizzlies si portano a casa un altro successo anche senza la loro stella principale ferma ai box, Ja Morant.

Memphis comincia meglio nel primo quarto, e per gli Hornets la sveglia è proprio l’ingresso della terza scelta al Draft. I movimenti, la visione e l’energia del giocatore sembrano necessari alla squadra di MJ per salire di livello. A fine partita saranno 15 i punti per lui, con 6 assist e 3 rimbalzi catturati.

La partita è decisamente equilibrata, anche se i Grizzlies rimangono sempre sopra, accumulando anche 8 punti di vantaggio sul 33-25. A guidare la squadra sono Dillon Brooks e e Jonas Valaciunas, che combinano assieme 35 punti.

Serata sottotono invece per Gordon Hayward, che fa scrivere al tabellino solo 14 punti e 3 rimbalzi, troppo poco per un giocatore che dovrebbe guidare la squadra da primo protagonista. Nell’ultimo quarto il vantaggio per Memphis aumenta fino a 22 punti, e i Grizzlies si aggiudicano l’incontro.

(3-3) Brooklyn Nets 96-114 Atlanta Hawks (4-1)

I Nets affrontano nel back-to-back gli Atlanta Hawks di Trae Young con lo stesso quintetto, che vede titolare Luwawu-Cabarrot al fianco di Irving nel backcourt.

Pronti via e Ice Trae spara una bomba da poco dopo il logo, per portare i suoi sul 5-2. Irving non ci sta, e poco dopo punta personalmente il play di Atlanta, e conclude con successo la penetrazione a canestro. Serata da doppia-doppia per Irving che sorprendentemente raccoglie più rimbalzi di tutti e chiude con 18 punti e 11 rimbalzi.

Nel secondo quarto, i Nets sotto di 14 punti si affidano al loro realizzatore principale, Kevin Durant che segna tre canestri di fila. Prima una tripla, poi un jumper da metà area e infine una schiacciata in penetrazione. Per lui 28 punti che non basteranno ai nero-bianchi per evitare la sconfitta.

A 5 minuti dal termine, gli Hawks sono sopra di 15 e John Collins ha l’highlight della serata, con una schiacciata al ferro che lascia a Jarrett Allen il ricordo di un bel poster. A un minuto dal termine Collins si ripete, questa volta schiacciando dopo il passaggio al tabellone di Trae Young. Gli Hawks si divertono e convincono tutti, portandosi a casa la vittoria.

(1-4) Detroit Pistons 96-93 Boston Celtics (3-3)

Successo inaspettato per Detroit, che contro tutti i pronostici porta a casa il risultato contro i Celtics.

In grande spolvero Jerami Grant e Derrick Rose, che con 24 minuti in uscita dalla panchina dimostra di poter dare ancora molto a questo basket. Per i Celtics il problema maggiore sono le palle perse, troppe nel primo quarto; i Pistons sfruttano bene le occasioni disponibili e vanno sopra di 15.

Boston sente la mancanza del play principale Kemba Walker, e dà molti possessi in mano a Jaylen Brown, il quale accusa l’alto minutaggio e sembra dover rifiatare. Nel secondo quarto entrambe le squadre spendono diversi falli, mandando gli avversari in lunetta, anche se Detroit mantiene il vantaggio.

Jayson Tatum e Jaylen Brown lottano per tutta la squadra, che soffre ancora una volta la mancanza di un centro degno di questo nome. Nonostante i 28 di Tatum e i 25 di Brown, è pessima la prestazione sia di Theis che di Tristan Thompson.

Per Motor City fanno festa Jerami Grant e Saddiq Bey, che ne mettono rispettivamente 24 e 17, segnando molti dei punti dei Pistons. I Celtics si rifanno vivi tra il terzo e l’ultimo quarto, e nonostante finiscano con il parziale migliore nelle ultime due frazioni, non riescono a trionfare.

(2-3) Minnesota Timberwolves 109-130 Washington Wizards (1-5)

Nonostante l’assenza di Russell Westbrook, i Wizards si portano a casa la prima vittoria della Regular Season con Bradley Beal nelle vesti di attore protagonista.

I Timberwolves scendono in campo senza Karl-Anthony Towns e si affidano a Malik Beasley per togliere un po’ di castagne dal fuoco in attacco. È proprio Beasley a segnare 5 punti consecutivi nel primo quarto, a ridurre leggermente lo svantaggio dei suoi fino a 12 punti. Alla fine saranno 21 per l’ala in maglia #5.

Thomas Bryant è in ottima forma e rimane il punto di riferimento dei suoi nel pitturato, consentendo ai suoi di muoversi a fari spenti e sfruttare le occasioni concesse dagli scarichi. Nel terzo quarto la partita si accende per i Wizards, che vanno definitivamente sopra, segnando 40 punti nella frazione contro i 14 dei T-Wolves.

Ogni tiro si realizza in punti per Washington, Bryant è una furia cieca e mette a segno 18 punti, quasi tutti in area, mentre Beal conferma i numeri della scorsa stagione, segnando 31 punti e distribuendo ben 7 assist ai suoi.

Nell’ultima frazione i Timberwolves provano a risalire la china anche grazie a un buon Anthony Edwards in uscita dalla panchina ma non basta. Ancora abbastanza deludente D’Angelo Russell.

(3-3) Milwaukee Bucks 126-96 Chicago Bulls (2-4)

Basta il primo tempo ai Milwaukee Bucks per mettere in ghiaccio la partita e amministrare poi fino alla fine del cronometro. Giannis torna ai suoi soliti livelli e la differenza si sente, con nessuno dei giocatori di Chicago realmente capace di difendere sul greco.

È proprio Giannis a fare la voce grossa nel primo quarto, con diversi attacchi al canestro che annichiliscono gli avversari e li costringono a trovare soluzioni diverse per contenerlo. Alla fine della prima frazione, il risultato vede sopra i Bucks di 6 punti. La musica non cambia nel secondo quarto, con il vantaggio che addirittura aumenta.

La differenza è che il supporting cast si rende più visibile, con Middleton e Holiday a gestire diversi possessi e a servire i compagni. È una bella sorpresa Bryn Forbes, che ne segna 18 e chiude da secondo miglior marcatore dietro Giannis.

Poca roba per i Bulls, in cui il solo LaVine è degno di menzione, con i suoi 16 punti e 6 rimbalzi. Troppo ampio il divario fisico tra le due squadre, e per Chicago è davvero impossibile negare ai Bucks la terza vittoria stagionale.

(2-3) San Antonio Spurs 103-109 Los Angeles Lakers (4-2)

Serata di grande basket e grandi numeri tra due compagini abituate a calcare i più alti palcoscenici della lega, lo scontro tra Spurs e Lakers è una battaglia colpo su colpo che trova un vincitore solo nell’ultima frazione di gioco.

I ragazzi di coach Pop sono piuttosto agguerriti, e terminano il primo quarto sopra di 6 punti, guidati da DeMar DeRozan e Keldon Johnson, che chiuderà la serata da miglior marcatore dei suoi con ben 26 punti e 10 rimbalzi in doppia-doppia. Dall’altra parte LeBron James trova ad occhi chiusi Anthony Davis, ed è la causa principale dei 34 punti del Monociglio, con 11 rimbalzi annessi.

I Lakers perdono Caldwell-Pope dopo 17 minuti a causa di una distorsione alla caviglia. Fortunatamente per i giallo-viola, AD è in una di quelle serata in cui è impossibile difenderlo, e James chiude la partita con l’ennesima tripla doppia della carriera, da 26 punti, 10 assist e 11 rimbalzi.

DeRozan ci prova, avvicinandosi alla tripla doppia con 23 punti, 7 assist e 9 rimbalzi, ma a spuntarla sono ancora una volta i Lakers.

(3-2) Utah Jazz 106-100 Los Angeles Clippers (4-2)

Cadono i Clippers nonostante la più che buona prestazione delle sue stelle Leonard e George. Utah è molto solida e ha dalla sua un Mike Conley caldissimo. È proprio lui ad iniziare nel migliore dei modi il primo quarto, segnando ben 18 punti nella frazione e portando i suoi in vantaggio di 11.

Oltre a Conley, sono Donovan Mitchell e il solito Gobert a fare buona difesa rispettivamente sul perimetro e al ferro, determinando la vittoria finale per Utah. Sono 15 con 5 assist e 4 rimbalzi per Spida, che risente del minutaggio da più di 30 minuti a partita e accusa la stanchezza.

I Clippers vengono fuori soprattutto nell’ultimo quarto, dopo essere stati sotto per tutta la partita. Serge Ibaka fa il suo, limitando gli avversari al canestro e segnando anche 13 punti.

A quattro dal termine, i losangelini si avvicinano a due punti di distanza dagli avversari, con Leonard ancora in versione mascherata, che si accende e chiude quasi in tripla doppia da 20 punti, 16 rimbalzi e 9 assist, e George che segna tanto e con costanza, mettendone 25.

Mike Conley è però troppo costante stasera, e mette a segno un’altra tripla che condanna la squadra di Tyronn Lue. Sono 7 per il numero #10 alla fine della partita.

(1-4) Denver Nuggets 103-106 Phoenix Suns (5-1)

Nel back-to-back, i Suns si aggiudicano la loro quinta vittoria su 6 della stagione, totalizzando gli stessi punti dell’ultima partita, 106.

Phoenix dimostra di stare assimilando bene il nuovo gioco, e la regia di Chris Paul, ultimo acquisto in casa Suns. Denver parte con un Jamal Murray indiavolato, e capace di segnare un paio di triple nei primissimi minuti della gara. Dall’altra parte è DeAndre Ayton a dire la sua, e risultare una furia sotto canestro. Saranno 22 punti e 11 rimbalzi alla fine.

22 punti anche per l’altro giovane di punta in casa Suns, Devin Booker, le cui medie continua ad essere piuttosto costanti. Il numero #1 in maglia arancio è letale al tiro e viene servito magistralmente da tutta la squadra. Nel secondo quarto i Suns prendono il largo e possono contare su un vantaggio di 11 punti con cui andare a riposo.

Per i Nuggets Nikola Jokic è come al solito in doppia-doppia da 17 punti e 11 assist, ad un solo rimbalzo dalla tripla-doppia, ma si affida un po’ troppo a Jamal Murray, che nonostante i 31 punti, va in carenza di ossigeno dopo 41 minuti giocati.

CP3 realizza la giocata decisiva in uno contro uno contro Jokic e porta i suoi alla vittoria con 21 punti, 6 assist e 5 rimbalzi.

(2-3) Golden State Warriors 98-123 Portland Trail Blazers (3-2)

Serata da dimenticare per la banda di Steph Curry, che nonostante si sforzi in tutto il campo, viene spesso raddoppiato da metà campo in poi e ha difficoltà a mostrare il suo gioco. Il dato curioso che mette in evidenza la differenza di mentalità tra il numero 30 e i suoi compagni, è il fatto che Curry prenda più rimbalzi di tutti, 8, da aggiungere ai suoi 26 punti e 5 assist.

Già dal primo quarto, Portland prende il largo, con la coppia Lillard-McCollum in serata di assoluta dominazione. La prima frazione termina con 15 punti di vantaggio, e davvero poco spazio lasciato agli avversari, che tirano con medie imbarazzanti, Curry escluso.

Carmelo Anthony entra e dà una grande mano ai suoi, segnando 18 punti e prendendo 5 rimbalzi in uscita dalla panchina. Golden State si riavvicina nel secondo tempo, guidata dalla sua stella ma è solo fumo, con i Trail Blazers che tornano presto a mangiare la partita.

Lillard è in Dame Time, e decide la gara con i suoi 34 punti e 8 assist, affiancato dai 28 di McCollum. Per gli Warriors c’è ancora tanto su cui lavorare, ma la buona notizia per loro è poter riavere Draymond Green in campo.

 

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Pubblicato da
Gabriele Russo

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