Dopo un paio di partite, John Wall sembra aver già preso per mano gli Houston Rockets. Due anni dopo la sua ultima partita ufficiale in NBA, il play è tornato sul parquet con una carica e consapevolezza diverse dal solito. Il suo primo bilancio parla di più di 50 punti nelle prime due uscite stagionali. L’ultimo a riuscire in questa “impresa” è stato Michael Jordan, nel 2001, con la canotta dei Washington Wizards.
La qualità è tutta da vedere, anche senza James Harden in campo. Nella notte, infatti, i texani hanno avuto la meglio sui Sacramento Kings grazie ad un Wall sublime che ha chiuso la gara con 28 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 2 stoppate. Queste le parole dell’ex Washington a fine partita:
“Il segreto? Ho solo lavorato molto e mi sono dedicato completamente al gioco per arrivare a questo punto. Non avrei potuto sperare in un inizio migliore con un 2-0 nelle mie prime due partite e in una grande organizzazione come Houston.”
Di fronte a De’Aaron Fox ha fatto il suo lavoro, soprattutto in un’azione in cui ha “espropriato” il pallone all’avversario buttandosi a terra per recuperarlo:
“È stato incredibile. Quando sono in salute posso essere un difensore che mette in crisi il suo avversario. Porto molto di più del solo segnare. Forse non ho distribuito troppi passaggi e non ho attaccato il ferro tutte le volte che volevo, ma posso influenzare la partita in altra maniera in difesa, lottando e cercando di recuperare più palloni possibili. Ho la sensazione di essere il miglior stoppatore di sempre nel mio ruolo.”
Anche i suoi compagni di squadra hanno voluto evidenziare le capacità di Wall. Primo su tutti, Eric Gordon:
“È divertente avere John in campo perché è anche un buon difensore sulla palla. Stiamo in qualche modo scegliendo quando possiamo essere molto aggressivi con le stelle avversarie. E questo lo possiamo fare perché c’è John in squadra. È bello averlo dalla nostra parte.”
Stesso discorso per PJ Tucker:
“John è davvero bravo in difesa. Sacrifica il suo corpo in diverse azioni di gioco e ci mette il cuore. John dà sempre il massimo. Ha davvero un grande cuore. Mette molta intensità. E questo non ha prezzo.”
Infine, riportiamo anche le parole di coach Stephen Silas:
“Non avevo molte aspettative su di lui. Non sapevo cosa aspettarmi dopo due anni di stop. Ho visto qualche video su Instagram e quel genere di cose quando si allenava per tornare. Avevamo sentito persone dire che aveva un bell’aspetto, ma non lo sapevamo con certezza finché non l’abbiamo visto. Non importa quali aspettative avessi, John le ha superate tutte. Segna. Crea il gioco per gli altri. È ancora un po ‘arrugginito in termini di processo decisionale e lo sa, ma c’è da aspettarselo. Sono davvero contento di come gioca, nel complesso. Ma è il come difende la parte di cui sono più felice.”
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