Nei rivoluzionati Warriors, scossi dall’infortunio “season-ending” di Thompson, a guidare la barca sono rimasti i “vecchi” Steph Curry e Draymond Green: il primo, sul campo, sta mettendo in mostra tutta la sua leadership; il secondo, ancora indietro di condizione, cerca di aiutare i giovani prospetti che potrebbero rivelarsi fondamentali per le ambizioni future della franchigia.
E se si parla di prospetti, il più importante è sicuramente James Wiseman, rookie scelto al draft di questa stagione con la scelta numero 2, proveniente dall’Università di Memphis, dove per la verità ha avuto poche apparizioni.
Il giovane Wiseman ha iniziato la stagione facendo intravedere qualche giocata interessante: le sue cifre di attestano, in media, sugli 11 punti, 6 rimbalzi e quasi due stoppate in 21 minuti di utilizzo. È chiaro che da lui ci si aspetta un forte impatto, soprattutto in fase difensiva. E allora chi meglio di un ex “Difensore dell’anno” come Draymond può aiutarlo a diventare un solido centro difensivo?
Nelle tre partite giocate da Green con Wiseman, il diciannovenne centro degli Warriors ha prodotto due stoppate ad allacciata di scarpe. Alla fine dell’ultima gara vinta contro i Kings 137-106, Draymond Green ha dichiarato a NBC Sports Bay Area:
“Sono onorato dall’opportunità di poter giocare con un giovane di tanto talento e poter vedere ciò che riesce a fare a soli 19 anni. Proverò a sfruttare il mio ruolo da veterano mostrandogli la strada per diventare una star di questa lega.”
Saranno contenti Curry e soprattutto Steve Kerr di queste dichiarazioni, in quanto conoscono l’importanza di Green all’interno del “sistema Warriors” e di Wiseman per il futuro della franchigia. Adesso bisogna solo attendere l’evoluzione del lungo di Nashville in casa Golden State, per vedere se e cosa è riuscito ad imparare da un grande generale della difesa come Draymond Green, senza rinunciare al suo atletismo ed esplosività sopra il ferro.
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