Nella partita della notte tra Warriors e Kings c’è stato l’esordio forse più aspettato da tanti tifosi italiani, quello di Nico Mannion. Il giovane rookie italiano, scelto al secondo giro dell’ultimo Draft, è sceso in campo per la prima volta in una partita di Regular Season. Già nella Preseason Mannion aveva giocato tre partite mettendo a segni quattro punti totali, ma si trattava appunto solo di prestagione.
Proprio un paio di giorni fa, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Mannion aveva detto:
“È dura stare fuori, non sono abituato. Penso però di dover prima imparare. […] Spero in una convocazione: se decideranno di chiamarmi in futuro, ci sarò”
E la convocazione, e poi anche l’esordio, sono finalmente arrivati. Dato il carico di partite a cui sono sottoposti i giocatori in questo periodo di continui back-to-back Steve Kerr, coach degli Warriors, ha voluto portare in panchina Mannion per la sfida con i Sacramento Kings. E dopo che la franchigia di San Francisco aveva accumulato un buon vantaggio Kerr ha voluto far riposare la squadra facendo entrare le seconde leve e i giovani, tra i quali proprio Mannion. Il rookie è diventato così l’ottavo italiano a scendere in campo in NBA.
Nico è rimasto per otto minuti sul parquet, prendendosi due tiri senza segnarli. Non sono arrivati punti al suo esordio, ma la giovane guardia si è resa utile servendo due assist ai compagni e raccogliendo due rimbalzi. Il two-way contract di Mannion gli permette di giocare un massimo di 50 partite a stagione in prima squadra. Passerà il resto del tempo in G League, la lega di sviluppo all’interno della quale sono cresciuti tanti talenti, un esempio su tutti Pascal Siakam.
Siamo sicuri che Nico riuscirà a segnare i primi punti in NBA prima o poi, è solo questione di tempo. Nel frattempo può solo continuare a crescere e cercare di farsi spazio per guadagnarsi un contratto garantito.
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