L’inizio di stagione 2020/2021 sta regalando diverse sorprese a livello di vittorie e sconfitte. Tante franchigie sono partite, inaspettatamente, col piede giusto. Altre, invece, stanno deludendo molto più del previsto.
È questo il caso dei Toronto Raptors, attualmente in crisi nera, al penultimo posto della Eastern Conference con un record di 1 W e 5 L. L’ultima sconfitta in ordine di tempo è stata quella arrivata per mano dei Boston Celtics, per 126-114. I Raptors non partivano così male dall’annata 2012-2013.
Di quella squadra è rimasto solo Kyle Lowry. Per tutti gli altri questa è una situazione inedita cui bisogna fare adattamento presto. Lo sa bene Fred VanVleet:
“Questo è un territorio inesplorato per la maggior parte di noi. Non mi era mai capitata una situazione del genere”
“Nessuno ci verrà a salvare. Dobbiamo farlo da soli. Dobbiamo scavare dentro di noi, guardarci allo specchio”
La crisi dei Raptors è evidente dalle lacune sul lato difensivo: l’ultima sfida coi Celtics ha visto gli avversari tirare con quasi il 50% dal campo e oltre questa percentuale dall’arco. Ne è ben consapevole coach Nurse:
“Dipende da tutti, incluso me stesso. Non stiamo difendendo”
Nonostante ciò, i 107 punti ogni 100 possessi concessi dai Raptors sono appena sopra la media della NBA. L’attacco invece naviga al 28esimo posto nella lega.
Kyle Lowry, il veterano, ha provato a indicare una via d’uscita da questa brutta situazione:
“Dobbiamo provare a giocare in maniera un po’ più dura, diventare più furbi. Dobbiamo avere più fiducia, in questo momento non ne abbiamo. Le altre squadre ci guardano e pensano ‘sbraniamoli’.”
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