Risultati NBA

Risultati NBA: Jazz da record a Milwaukee, LaMelo si aggiudica il primo “derby” dei Ball. Lakers, Celtics e Rockets ok

(6-3) Phoenix Suns 105 – 110 Detroit Pistons (2-7)

E’ servito un overtime per decretare chi tra Pistons e Suns meritasse di più la vittoria al termine della prima gara della notte NBA. Alla fine, la sorte ha optato per i ragazzi di coach Casey, che colgono il secondo successo stagionale e scacciano via, almeno per una sera, l’aria di crisi che da settimane – se non mesi? Addirittura anni? – tira a Motown. Eppure, le premesse per una serata come le altre c’erano tutte: i Suns, reduci da un buon momento di forma, chiudono il primo quarto avanti di 9 lunghezze, mantenendo sostanzialmente intatto il margine di vantaggio anche al termine del secondo periodo, chiuso sul punteggio di 56-48. Pur avendo perso buona parte delle sue prime uscite stagionali, a Detroit va comunque riconosciuta una grinta fuori dal comune per una squadra dei bassifondi della Eastern Conference – nessuna evidente debacle fin qui, con i Pistons mai oltre i 15 punti di scarto -, la stessa grinta messa in campo nel secondo tempo per rosicchiare punti preziosi e strappare un pareggio che è poi valso l’overtime. Sull’onda dell’entusiasmo, al supplementare i padroni di casa non hanno lasciato scampo ai Suns, riuscendo ad avere la meglio grazie alla tripla decisiva di Jerami Grant, autore di 31 punti e 10 assist.

Doppia doppia anche per Blake Griffin – 16 punti e 12 rimbalzi per lui, mentre in casa Suns spiccano la prova di Devin Booker, che chiude con 23 punti, e la doppia doppia da 14 punti e 12 rimbalzi fatta registrare da Deandre Ayton.

(2-7) Washington Wizards 107 – 116 Boston Celtics (7-3)

Non basta un Bradley Beal da 41 punti ai Wizards per evitare la settima sconfitta stagionale contro dei Celtics apparsi decisamente in palla nonostante le defezioni dei vari Thompson, Williams (Grant) e Williams (Robert). D’altra parte, come indicato anche da coach Stevens, a certi livelli gli alibi non contano, e anche per questo Boston è scesa in campo con l’idea di mostrare subito chi comandasse per poter puntare alla quarta vittoria consecutiva. Dopo un primo quarto tutto sommato equilibrato (28-32 per Tatum e compagni) e qualche problema di falli per Daniel Theis, i Celtics hanno ingranato la quarta senza che Washington riuscisse a trattenerli, mettendo su un parziale di 33-19 nel corso della seconda frazione. Al rientro dagli spogliatoi il vantaggio di 19 punti è salito a 28 lunghezze nel giro di cinque minuti, lasciando intendere come i Wizards avessero già tirato i remi in barca, ma fortunatamente il finale ha rivelato qualche sorpresa per il pubblico a casa. Sulla scia dell’estro di Beal, infatti, gli ospiti sono inaspettatamente riusciti a riportarsi sul -4 (99-95) a 7 minuti dal termine del match, prima che i Celtics scacciassero via i fantasmi di rimonta con 7 punti consecutivi.

Gara in salita per Russell Westbrook, alle prese con un dito lussato e autore di 12 punti – frutto di un poco lusinghiero 4-16 dal campo -, mentre tra i padroni di casa spiccano i 32 punti di Jayson Tatum e i 27, conditi da 13 rimbalzi e 5 assist, messi a referto da Jaylen Brown.

(4-4) Oklahoma City Thunder 101 – 89 New York Knicks (5-4)

Nonostante un inizio stentato, i Thunder di coach Daigneault spezzano l’incantesimo dei Knicks e impediscono alla franchigia newyorkese di mettere in cascina una quarta vittoria consecutiva che in qualche modo profumava già di storia. Shai Gilgeous-Alexander e compagni, infatti, non riescono ad andare oltre i 15 punti nei primi 12 minuti di gioco, lasciando il primo quarto ai padroni di casa (24-15), che però calano di rendimento già nel secondo periodo, lasciando carta bianca ai Thunder per un ritorno in grande stile dopo il 20,8% dal campo fatto registrare nella prima frazione. All’intervallo è 42-42, con SGA che al ritorno dagli spogliatoi decide di prendere in mano la gara alla sua maniera: alla penultima sirena sarà 6-7 dal campo con 12 dei 25 punti finali – conditi anche da 10 rimbalzi e 7 assist – realizzati nel terzo quarto, utili ai Thunder per affrontare l’ultima frazione forti di un vantaggio di 6 lunghezze sugli avversari – sarebbero stati 9 se Austin Rivers non avesse pescato il buzzer beater. Nonostante l’iniezione di fiducia, però, i Knicks non riescono a completare l’opera, lasciando campo libero al solito Shai che con una tripla chiude di fatto i giochi sull’89-76.

Da apprezzare l’apporto di Al Horford, che chiude con 15 punti e 8 rimbalzi in 28 minuti, mentre sul fronte newyorkese si segnalano la doppia doppia da 18 punti e 12 rimbalzi – e 7 assist – messa a referto da Julius Randle e i 19 punti e 7 rimbalzi di RJ Barrett.

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Federico Ameli

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