Dopo aver assistito al rinvio di Miami-Boston a causa delle diverse indisponibilità in casa Heat con soli sette giocatori a disposizione, la NBA deve fare fronte con un aumento dei casi di COVID-19 tra i giocatori. Non solo, anche i casi di contatto con persone positive fanno automaticamente mettere fuorigioco un atleta, in conformità con i rigidi protocolli di salute e sicurezza voluti dalla lega. Una situazione certamente non facile da gestire, con casi che si stanno moltiplicando settimana dopo settimana. La NBA, però, per parola di Mike Bass – portavoce della lega – al momento non starebbe pensando di fermare il campionato. Queste le sue parole rilasciate ai microfoni di ESPN:
“Avevamo previsto rinvii di partite in questa stagione e abbiamo pianificato il programma di conseguenza. Non ci sono piani per interrompere la stagione e continueremo a essere guidati dai nostri esperti medici e dai protocolli sanitari.”
Secondo quanto riferito, alcuni dirigenti hanno espresso le loro preoccupazioni negli ultimi giorni, ma Adam Silver sembra essere determinato a continuare a giocare quando le squadre hanno almeno 8 giocatori attivi nel proprio roster, per evitare di rinviare troppe partite. Un GM, rimasto anonimo, ha commentato in questo modo a ESPN:
“Ci dicono che andrà meglio alla fine della stagione, ma spero che il campionato non esploda tra poche settimane.”
L’unica speranza è quella di poter assistere ad un abbassamento di contagi all’interno della lega, ma la situazione vista negli ultimi giorni con Phila, Boston, Miami e Denver non fa ben sperare.
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