A seguito del proliferare dei forfait di diversi giocatori NBA e del conseguente rinvio di partite in calendario, la lega e la NBPA hanno concordato l’introduzione di nuove misure per cercare di contenere la situazione. Tra le nuove disposizioni ufficializzate, c’è da citare il divieto di stringere la mano ad altri giocatori prima e dopo le partite: gli atleti saranno autorizzati solo a salutarsi con pugni e gomiti mantenendo una distanza minima di 2 metri. George Hill, playmaker degli Oklahoma City Thunder, ha commentato in questa maniera la situazione:
“Vogliamo continuare a giocare a basket, ma davvero non capisco alcune di queste regole nuove. Mi spiego: possiamo sudare con altri giocatori per 48 minuti, ma dopo non possiamo nemmeno parlarci. Non ha senso questa cosa.
Inoltre, i giocatori non possono più interagire con persone al di fuori della squadra in hotel. Fino ad allora, gli atleti potevano ricevere ospiti nelle loro stanze:
“Sono adulto, farò quello che voglio. Se voglio vedere la mia famiglia, andrò a vedere la mia famiglia. Non possono dirmi che devo restare nella mia stanza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Se è così seria la situazione allora, forse, non dovremmo neanche giocare. Ma questa è la vita, nessuno sarà in grado di “disfare” l’intera vita per questo gioco.”
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