(9-5) Philadelphia 76ers 104-106 Memphis Grizzlies (6-6)
Out dallo scorso 28 dicembre, Ja Morant è finalmente tornato in campo dopo otto partite d’assenza. Il suo ritorno è stato decisivo per Memphis, che è riuscita ad avere la meglio sui più quotati Sixers ottenendo la quarta vittoria consecutiva.
La prima metà di gara, nonostante veda i Grizzlies andare a riposo in vantaggio, è tutto sommato equilibrata. I leader delle squadre nei punti sono Harris con 10 e Morant, già super carico, con 12.
Memphis riesce poi a prendersi la testa della partita, anche con un margine in doppia cifra abbastanza rassicurante. Ma nel quarto quarto Shake Milton si accende, segnando 15 punti con 6 canestri dal campo, per ricucire lo svantaggio di 13 punti. Memphis riesce comunque a tenere la testa della partita, nonostante i canestri di Harris riportino Phila ad un passo. Troppe palle perse per i Sixers, ben 22.
(6-8) Charlotte Hornets 113-116 Toronto Raptors (4-8)
Bella sfida, molto equilibrata, tra queste due squadre della Eastern Conference. I Raptors, ancora alla ricerca della propria identità in questo inizio di stagione complicato, riescono ad avere la meglio su Charlotte.
Dopo un primo periodo equilibrato, tra parziali da entrambe le parti, nel secondo quarto Toronto tenta di prendere il largo, andando in doppia cifra di vantaggio grazie alla rubata e schiacciata di Anunoby. Gli Hornets però non mollano, rientrano in partita e fanno -2 sulla tripla a una mano di Rozier, che batte la sirena di metà gara.
Le due squadre si scambiano triple sia nel terzo che nel quarto periodo, con Graham e Lowry decisamente sugli scudi. Nel quarto quarto, in totale parità a 110, quest’ultimo segna cadendo indietro per la leadership nel punteggio. Toronto resta davanti fino alla fine.
(6-7) Orlando Magic 115-122 Brooklyn Nets (8-6)
Potevano esserci tantissimi modi peggiori per cominciare, pochissimi migliori di com’è andata. James Harden si presenta ai Nets con una storica tripla-doppia al debutto, come nessun’altro nella storia della franchigia: 32 punti, 14 assist e 12 rimbalzi. Il tutto senza nemmeno un allenamento disputato con la sua nuova squadra.
La prima metà di gara è però dominata da un altro campione, che a Brooklyn già si è abituato: Kevin Durant (42 punti a fine gara) è infatti il punto di riferimento dell’attacco dei Nets. Dalle sue mani passano quasi tutti i punti di squadra. Orlando però non resta a guardare: riesce a rimanere praticamente sempre in partita, e nel terzo quarto tenta anche di prendersi la testa della gara grazie a due triple consecutive di Vucevic, ancora una volta uno dei migliori. Harden, dopo un inizio più dedito agli assist che ai canestri, trova però 11 punti nel solo terzo quarto, compresa la tripla che dà la leadership ai Nets.
Nel quarto quarto tocca ancora una volta a KD prendere le redini della gara. Se Harden si mette ancora nelle vesti del metronomo d’attacco, Durant è invece la bocca di fuoco principale, che segna canestri a ripetizione e spegne qualsiasi velleità di vittoria degli avversari.