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NBA, Charles Barkley si difende dalle critiche: “Io giusto e onesto con tutti”

Ogni settimana, da ormai diversi anni, Charles Barkley e Shaquille O’Neal sul set di TNT danno pareri e giudizi sui giocatori della NBA moderna, attirando puntualmente le critiche di addetti ai lavori o dei tifosi. La trasmissione sta iniziando ad infastidire sempre di più i protagonisti del gioco, ma Barkley sembra non voler comunque ammorbidire i suoi giudizi per fare un piacere a qualcuno. Queste le sue parole, dopo l’ultima polemica con Donovan Mitchell che ha scatenato anche le reazioni di Kevin Durant e LeBron James:

“La mia filosofia non è cambiata in 20 anni. Faccio il mio lavoro. Sono giusto. Sono giusto e onesto. All’epoca ho criticato Kobe Bryant. Ho criticato LeBron James , quindi non venitemi a dire che sto forzando la mano con i giocatori di oggi perché sono più sensibili. Il mio litigio con Kobe di diversi anni fa, poi, è diventato famoso. Stessa cosa con LeBron James: si è scagliato contro di me alcuni anni fa, e va bene così. Io continuerò a fare il mio lavoro.”

Quindi Barkley ha spiegato qual è la reazione più comune di tutti i giocatori NBA alle sue critiche:

“La cosa interessante di questa storia – e non riguarda tutti i ragazzi – ma per molti giocatori attuali posso dire 9 cose positive su di loro, e non mi chiamano mai. Ma se dico una cosa negativa, mi scrivono subito o il loro agente mi manda un messaggio. È divertente. Ricordo alcuni anni fa quando dissi: ‘Non sto dicendo che sia bravo come Kobe Bryant o Michael Jordan , ma James Harden è uno dei migliori giocatori uno contro uno della storia.’ Tutti ne parlarono il giorno dopo. Poi un anno dopo abbiamo iniziato a dire: ‘Penso che Charles potrebbe avere ragione. Potrebbe non essere bravo come Michael e Kobe, ma questo ragazzo potrebbe essere uno dei migliori giocatori uno contro uno che abbiamo visto nella storia della NBA.’ E lo sostengo ancora. Poi la scorsa settimana, quando ho detto che James non era professionale e aveva lasciato i Rockets su due piedi, ho ricevuto alcune telefonate e ho pensato, ‘James Harden aveva una striscia di 4 partite senza raggiungere i 20 punti. Si vede che aveva già fatto le valigie.’ Poi arriva a Brooklyn e nella prima partita raccoglie 37 punti, 12 rimbalzi e 13 assist (32, 14, 12 ufficialmente). Quindi aveva chiaramente già fatto le valigie. Ma non mi ha mai chiamato nessuno quando avevo detto che era il miglior giocatore 1 vs 1 nella storia.”

Poi, la discussione finisce sulle polemiche con il già citato Mitchell da parte di Shaq:

“Kenny [Smith] e io abbiamo discusso di questo l’altro giorno perché Kenny ne stava parlando anche con suo padre. Suo padre gli ha detto: ‘Stavo guardando lo show su TNT e sono andato a fare qualche ricerca. Ho scoperto che Donovan ha registrato solo una partita da 10 assist in tutta la sua carriera. Ha solo una partita da 10 rimbalzi nella sua carriera. Tu ne hai fatte 90 invece”. E Kenny Smith non era neanche la metà del giocatore che è Donovan Mitchell. Ha registrato 90 partite con almeno 10 assist o 10 rimbalzi. Ed era di questo che stavamo parlando. Abbiamo detto che Donovan era comunque un giocatore di buonissimo livello. Ma quando si tratta di status di superstar, nessuno è una superstar fino a quando non può aiutare la propria squadra in diversi modi. Hai sempre la palla in mano e hai fatto solo una partita con 10 assist? Una sola partita con 10 rimbalzi? Dai. È quasi impossibile essere considerato una superstar con questi numeri.”

 

 

 

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Simone Ipprio

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