I Denver Nuggets hanno subito una brutta sconfitta nella notte NBA per mano dei Los Angeles Lakers. La squadra di coach Mike Malone ha avuto la peggio con il risultato di 114 a 93. I Nuggets avevano chiuso il primo tempo in vantaggio, salvo dilapidare il tutto nella ripresa, specialmente nel terzo quarto. Di questo è cosciente coach Malone, che non ha risparmiato le critiche alla squadra:
“Probabilmente è almeno la quinta volta questa stagione che iniziamo il terzo quarto impreparati, non siamo aggressivi, non corriamo in attacco, la palla non circola e, ultimamente, nel terzo quarto le nostre palle perse alimentano i contropiedi degli avversari. Ci rifiutiamo di tornare a fare la transizione difensiva, che permette agli avversari di segnare 66 punti nel pitturato e 25 in contropiede. Siamo stati terribili nel secondo tempo.”
Parole dure quelle di coach Malone, ma comprensibili. I Denver Nuggets hanno segnato solo 35 punti nel secondo tempo, contro i 68 dei Lakers. Il terzo quarto ha ribaltato le sorti della partita, l’ultimo ha definitivamente ammazzato le speranze di rimonta di Denver. Anche Jamal Murray, autore di 20 punti, non ha risparmiato le critiche per la brutta prestazione:
“E’ tutta colpa nostra. Ecco perché è molto peggio di come sembra. Quando ci facciamo del male da soli, la perdiamo contro noi stessi. Eravamo in vantaggio a metà partita, poi siamo diventati pigri, scialbi, gira e rigira non possiamo più tornare indietro.”
I Nuggets hanno dovuto fare i conti anche con la pessima prestazione di Nikola Jokic. Il centro serbo ha segnato solo 13 punti, con un rivedibile 6-su-16 al tiro. Cifre che non reggono il confronto con quelle del mattatore della serata, ovvero la stella dei Lakers LeBron James. Il Re ha vinto il confronto tra candidati MVP con Jokic, guidando la sua squadra alla rimonta.
Infine coach Malone ha elogiato LeBron, spiegando come mai è così difficile da fermare:
“Per anni, la gente ha sempre detto ‘Devi farti battere da LeBron con i tiri da fuori, levagli tutto il resto’. Ma lui sa segnare in post, in transizione, e ora con il tiro fluido che ha si fa davvero dura. E’ una delle marcature più dure da pianificare prima della partita perché è molto altruista ed è un grande passatore. E ha visto tutte le soluzioni difensive possibili contro di lui nella sua illustre carriera.”
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