Chris Paul, presidente della National Basketball Players Association, nella giornata di ieri ha chiarito la sua posizione riguardo la decisione di organizzare l’All-Star Game 2021 ad Atlanta, verosimilmente senza tifosi. Qualcosa che ha attirato le critiche dei giocatori NBA più rappresentativi come LeBron James, James Harden, Giannis Antetokounmpo e Kawhi Leonard. Queste le parole di CP3 a riguardo:
“Sì, voglio dire, i ragazzi hanno diritto ad esprimere i loro sentimenti sulle decisioni intraprese e su tutto il resto. Penso che il lavoro del sindacato sia stato quello di cercare di assicurarsi che i nostri giocatori siano sani e al sicuro. Questa è stata una decisione della lega, e noi come sindacato giocatori, cercheremo di capire l’evoluzione, giorno dopo giorno, dell’evento e del campionato stesso. Abbiamo 450 giocatori da tenere in considerazione e che hanno bisogno di supporto, quindi è dura.”
LeBron, lo ricordiamo, nelle scorse ore aveva dichiarato quanto segue:
“Ho zero energie e zero entusiasmo per l’All Star Game quest’anno. Onestamente non so nemmeno perché lo facciamo. Ad inizio stagione ci era stato detto che non ci sarebbe stato, che avremmo avuto 5 giorni di pausa per ricaricare. Ora lega e associazione giocatori ci dicono che si deve fare. E’ come prendere uno schiaffo in faccia. La pandemia c’è ancora ed è ancora un problema, e noi nonostante tutto decidiamo di portare l’intera lega in una sola città. Tra l’altro parliamo di una città reale, non di un ambiente protetto come una bolla. Chiaro che non sia felice, ma è una situazione che non posso controllare. Se sarò selezionato ci sarò: ma sarò lì fisicamente, non mentalmente”.
La gara delle stelle è in programma per il 7 marzo.
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