NBA Sunday molto particolare per la lega che ha proposto tutti i suoi match tra il pranzo e il primo pomeriggio americano. Questo per dare spazio all’evento dell’anno negli States, ossia al Super Bowl. Andiamo a scoprire insieme tutti i risultati NBA della serata.
New York Knicks-Miami Heat 103-109
Seconda vittoria consecutiva per i Miami Heat, i quali hanno regolato i Knicks dopo un match in bilico. La compagine della Florida, nel secondo tempo, si è affidata ad una solida difesa e conquistando la W grazie all’apporto in doppia cifra di ben 6 giocatori. Bene Bam Adebayo, autore di 24 punti, 11 rimbalzi e 5 assist. Jimmy Butler firma 17 punti, oltre a 11 rimbalzi e 9 assist. Prestazione discreta anche per Kelly Olynyk (15 punti), Tyler Herro (16 punti), Kendrick Nunn (16 punti) e Duncan Robinson (12 punti). I Knicks invece si sono fermati ad un insufficiente 44.7% dal campo, insieme ad un 16/42 da 3 punti. Non sono bastati i 26 punti di Julius Randle ed i 21 di Reggie Bullock. Nel frattempo, però, la squadra di coach Thibo si gode il nuovo colpo di mercato: arriva Derrick Rose da Detroit.
Charlotte Hornets-Washington Wizards 119-97
Crisi senza fine per Washington che in serata ha perduto anche di fronte a Charlotte. Gli Hornets sono stati guidati da Gordon Hayward (25 punti, 5 rimbalzi, 3 assist e 2 palle recuperate) e Terry Rozier (26 punti e 4 assist), oltre a Cody Zeller (16 punti), Miles Bridges (11 punti e 14 rimbalzi, di cui 6 offensivi) e LaMelo Ball (19 punti con 7/17 dal campo, 7 rimbalzi, 5 assist).
Per gli Wizards c’è da segnalare la pessima serata al tiro (37.8% dal campo), nonostante i 31 punti del solito Bradley Beal, il quale ha chiuso con 11/22 dal parquet. Russell Westbrook ha firmato invece 12 punti, 11 rimbalzi e 9 assist. Dopo una buona partenza (7-0) i capitolini hanno pian piano ceduto agli avversari finendo sotto con il punteggio 69-52 all’intervallo. Di ritorno dagli spogliatoi Rozier e Hayward hanno dato un’altra spinta a Charlotte combinando per 19 punti e trascinando la squadra avanti di quasi 30 punti (102-73). Poi è stato garbage time.
Indiana Pacers-Utah Jazz 95-103
I Jazz non si fermano più. In serata è arrivata la quarta vittoria consecutiva e la diciannovesima stagionale che consolidano il proprio primato ad Ovest, seguiti immediatamente dai Los Angeles Lakers di LeBron James. La squadra di Donovan Mitchell ha rischiato nel finale, facendosi rimontare dopo un discreto vantaggio. I Jazz, però, quest’anno sembrano essere squadra solida, andando a vincere la 15esima partita nelle ultime 16.
Mitchell ha chiuso sfiorando la tripla doppia con 27 punti, 9 rimbalzi e 11 assist. Bene anche Rudy Gobert – in doppia doppia con 16 punti e 15 rimbalzi – Bogdanovic (16 punti) e Jordan Clarkson (17 punti). Dall’altra parte non sono bastati invece i 20 di Sabonis, seguiti dai 15 di Brogdon.
Phoenix Suns-Boston Celtics 100-91
Seconda vittoria consecutiva per i Suns che in serata hanno battuto i Celtics. La compagine dell’Arizona consolida quindi la sua quarta posizione ad Ovest con un record di 13-9. Mikal Bridges ha terminato il match guidando i suoi con 19 punti messi a referto, conditi da 9 rimbalzi. Bene anche Devin Booker (18 punti) e Cameron Johnson (17). CP3, invece, ha terminato la partita con 15 punti.
Boston continua nel suo momento no con la sesta sconfitta nelle ultime dieci. Brad Stevens ha dovuto rinunciare a Jaylen Brown, affidandosi al solo Jayson Tatum come punta di diamante. Troppo poco per una squadra che deve ritrovare il proprio gioco, oltre ad una solidità corale che ora manca.
Los Angeles Clippers-Sacramento Kings 110-113
Sacramento vince anche contro i Clippers e si aggiudica la sua quarta vittoria consecutiva. Un momento d’oro per la compagine californiana che ha approfittato dell’assenza di Paul George in casa LA per avere la meglio dopo 48 minuti di sostanziale equilibrio. I Kings devono ringraziare un clamoroso De’Aaron Fox, autore di 36 punti e 7 assist, insieme a Buddy Hield (22 punti) e Tyrese Haliburton (13). Dall’altra parte non sono bastati i 23 di Lou Williams ed i 20 di Leonard.